Tutor spenti in autostrada da ieri. Dopo la vertenza scattata il 10 aprile tra Autostrade per l’Italia e la Craft, l’azienda che ne rivendica i diritti sul brevetto, il funzionamento dei tabelloni utilizzati per il controllo della velocità sulla rete autostradale, gestito dalla Polizia stradale, è stato sospeso in attesa della definizione del contenzioso. Si calcola che i tutor abbiano ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale: entro metà luglio, saranno sostituiti da un apparecchio basato sul Wi-Fi, che registra le targhe di tutte le macchine. E sulle strade statali, sempre da ieri hanno smesso di funzionare anche i dispositivi Vergilius di Anas.
Autostrade, i tutor sono spenti
Il sistema di controllo della velocità sulle autostrade è stato spento per effetto della pronuncia della Corte d’appello di Roma che ha rigettato l’istanza di sospensione della disattivazione del dispositivo. Ma i controlli continueranno, assicurano Autostrade per l’Italia e Polizia stradale, che stanno lavorando a un nuovo sistema sperimentale da mettere in campo. Il funzionamento dei tutor è presto detto: all’inizio del tratto controllato i sensori rilevano il veicolo e inviano i dati alla telecamera. Quest’ultima fotografa le targhe dei mezzi in movimento, l’ora del passaggio e la data. Un secondo sensore alla fine del tratto controllato rileva il passaggio finale e calcola la velocità media. La seconda telecamera fotografa i veicoli e il computer elabora i dati: chi ha superato i limiti è sanzionato.
Il sistema tutor tra rivoluzione, brevetti e sentenze
Nel 2005, Autostrade per l’Italia introduce in alcuni tratti della sua rete un nuovo sistema che consente alla polizia stradale di identificare la violazione dei limiti di velocità. Non è più basato sulla misurazione della velocità istantanea dei mezzi (come avviene con gli autovelox) ma misura la velocità media in un tratto limitato: è il sistema tutor. Due anni dopo, inizia una battaglia legale tra il gruppo Autostrade per l’Italia e la Craft, una piccola azienda di Greve in Chianti, nel Fiorentino, che rivendica la paternità del sistema tutor. La Craft contesta al gruppo Autostrade di aver contraffatto un loro brevetto che era stato registrato nel 1999 in Italia e poi, anche, all’Epo di Monaco.
La Corte d’appello di Firenze, lo scorso aprile, ha dato ragione alla Craft e ordinato ad Autostrade per l’Italia di rimuovere e distruggere i tutor. Ha stabilito poi una penale per ogni giorno di eventuale ritardo. Autostrade ha chiesto una sospensione alla Corte d’appello di Roma che l’ha respinta il 21 maggio. Ora i tutor sono spenti ma entro luglio saranno operativi i nuovi sistemi.