Il colosso svedese dell’arredamento Ikea sta sperimentando la possibilità di avviare anche una piattaforma online attraverso cui vendere mobili non soltanto a marchio proprio, ma anche di altri produttori competitor. A dirlo sulle colonne del quotidiano britannico Financial Times è il chief executive officer di Inter Ikea, Torbjorn Loof, specificando che si tratta di un nuovo passo nel percorso di trasformazione e differenziazione del business avviato dopo la morte del fondatore, Ingvar Kamprad, un anno fa. Quella che appare come una sfida ad Amazon è piuttosto, spiega Loof, la ricerca di una terza via tra i marketplace generalisti come il colosso americano e i siti aziendali.
In questo percorso di trasformazione rientrano anche il lancio, l’anno scorso, dei punti vendita urbani, da affiancare ai tradizionali megastore situati nelle periferie cittadine, e l’annuncio, una settimana fa, di una nuova linea di mobili in affitto, per ora soltanto in Svizzera.
La storia di Ikea – acronimo che significa Ingvar Kamprad, Elmtaryd e Agunnaryd, suo indirizzo di nascita – comincia nel 1943. Poco interessato agli studi, il giovane Ingvar a 17 anni preferisce lanciarsi nel commercio. In un regione povera si sforza di vendere a prezzi meno cari della concorrenza: comincia dai fiammiferi, che consegna in bicicletta. Poi passa alle penne, alle cornici, ad articoli di decorazione, macchine da scrivere e infine nel 1947 ai mobili. Offre mobili fabbricati da artigiani locali; poi quattro anni più tardi diffonde il suo primo catalogo, oggi stampato in 200 milioni di copie. Nel 1956 a un impiegato viene l’idea di smontare i piedi di un tavolo per farlo entrare nel bagagliaio di un’auto. Nasce così l’idea del mobile montabile, più facile e meno caro da conservare e trasportare.
Kamprad apre un primo negozio nella piccola città di Älmhult nel 1958 per esporre i mobili. Cinque anni più tardi lancia un’espansione internazionale, convinto che la ricetta possa funzionare ovunque. A partire dagli anni 70 conquista Svizzera, Australia, Canada, Francia, Stati Uniti, Russia dopo la caduta della cortina di ferro, Asia e Medioriente. Il gruppo Ikea conta oggi 403 negozi in tutti i continenti, dà lavoro a 190mila persone nel mondo e genera un volume d’affari annuale di 38 miliardi di euro. Tutto questo anche se Kamprad viveva in modo molto modesto, vestendosi ai negozi dell’usato, guidava la sua vecchia Volvo e rifuggiva i media, facendo la raccolta punti al supermercato. A partire dal 2010 aveva progressivamente lasciato le redini ai 3 figli.