Stando alle regole in vigore, le telecamere sul posto di lavoro e più in generali gli impianti audiovisivi che permettono di controllare a distanza dell’attività dei dipendenti possono essere installate solo per tre ragioni: tutela del patrimonio aziendale, sicurezza del lavoro ed esigenze organizzative e produttive. E naturalmente tutti gli interessati devono esserne a conoscenza.

Telecamere sorveglianza sul posto di lavoro, quando è possibile

Un’azienda che vuole installare telecamere di sul posto di lavoro deve innanzitutto informare i lavoratori interessati fornendo un’informativa privacy e quindi nominare un responsabile alla gestione dei dati registrati.

In seconda battuta è chiama a posizionare le telecamere nelle zone a rischio evitando di riprendere in maniera unidirezionale i lavoratori e ad affiggere dei cartelli visibili che informino i dipendenti ed eventuali clienti, ospiti o visitatori della presenza dell’impianto di videosorveglianza. Altre due disposizioni fondamentali sono la conservazione delle immagini per un tempo massimo di 24-48 ore e la formazione del personale addetto alla videosorveglianza.

Indispensabile predisporre le misure minime di sicurezza e quelle idonee a garantire l’accesso alle immagini solo al personale autorizzato. Infine, nel caso in cui le videocamere riprendano uno o più dipendenti mentre lavorano occorre procedere a un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza, con la Direzione provinciale del lavoro e ottenere l’autorizzazione all’installazione dei dispositivi elettronici di controllo a distanza.

Più precisamente la procedura per l’installazione delle telecamere non è così semplice e immediata. L’azienda deve infatti sottoscrivere un accordo collettivo con la rappresentanza sindacale unitaria o le rappresentanze sindacali aziendali, con cui sono messi nero su bianco gli obiettivi e gli scopi dell’impianto e le caratteristiche tecniche.

Da precisare che se l’impresa ha più sedi, l’accordo può essere stipulato dalle associazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale. In assenza di accordo sindacale, gli impianti audiovisivi possono essere installati solo con autorizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro o di imprese con unità produttive dislocate negli ambiti di competenza di più sedi territoriali.

Cosa succede nel caso di installazione illegittima di telecamere ovvero di impiego illegittimo di impianti di videosorveglianza, se non di utilizzo delle telecamere per finalità di controllo a distanza dei lavoratori? Il datore di lavoro va incontro a una multa da 154 euro a 1.549 euro o all’arresto da 15 giorni a un anno.

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