Nessuna concorrenza all’iPad di Apple. Google avrebbe fermato la produzione di due tablet che sarebbero stati i successori del Pixel Slate da 12,3 pollici lanciato lo scorso anno. Nei test di qualità i due terminali non avrebbero rispettato gli standard della multinazionale di Mountain View. BigG continuerà comunque a sviluppare avanti il sistema operativo Chrome OS per i dispositivi mobile così come i Pixelbook, oltre allo smartphone Pixel con sistema operativo Android.

A detta di un portavoce di Google, Chrome OS è cresciuto in popolarità in un’ampia gamma di dispositivi e l’azienda proseguirà nella collaborazione con l’ecosistema di partner su PC portatili e tablet. Ma per quanto riguarda i dispositivi prodotti direttamente da Google. gl sforzi saranno tutti sui portatili Chrome OS. Il Pixel Slate riceverà comunque aggiornamenti software e di sicurezza. I dipendenti impiegati nello sviluppo dei tablet sono stati in parte reindirizzati sul comparto dei portatili e in parte spostati su nuovi progetti.

Medicine, sfida tra assistenti virtuali

Tra gli assistenti virtuali, quello di Google se la cava meglio di Alexa (Amazon) e Siri (Apple) con le medicine. Comprende i nomi in modo quasi due volte più accurato, e quindi può fornire informazioni più pertinenti. A metterli alla prova è uno studio di Klick Health pubblicato sulla rivista Nature Digital Medicine. Dall’acetaminofene allo Zantac, i ricercatori hanno sottoposto agli assistenti i nomi di 50 farmaci di marca e generici, pronunciati da 46 persone inglesi con accenti diversi. Google ha capito il 92% delle specialità medicinali e l’84% dei farmaci generici.

Siri ha fatto registrare un 58 e 51% rispettivamente, Alexa 55 e 45%. Google risulta essere anche quello che comprende meglio gli accenti stranieri. Tra le curiosità, tutti e tre gli assistenti hanno capito molto bene alcune parole come aspirina, ma Alexa ha avuto forti difficoltà con altre, come l’ibuprofene. La parola ha avuto un tasso di comprensione del 100% con Google, del 59% con Siri e del 4% con Alexa. Nel complesso, secondo i ricercatori servono ulteriori passi avanti nell’accuratezza della tecnologia di riconoscimento vocale in ambito medico. “

Gli assistenti vocali digitali stanno diventando strumenti popolari per avere informazioni sulla salute, quindi una mancanza di comprensione li mette a rischio di fornire consigli scarsi, incoerenti e potenzialmente pericolosi, evidenzia il vicepresidente dei Klick Labs Yan Fossat, coautore dello studio. Alcuni risultati della ricerca sono incoraggianti, ma è necessario lavorare di più per garantire la salute e la sicurezza delle persone.

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