L’Antitrust italiana si muove in anticipo rispetto ad altre Authority europee su uno dei temi caldi della digitalizzazione: quello dell’utilizzo dei dati degli utenti a scopo commerciale. La decisione rischia infatti di provocare una serie di reazioni a catena anche in altri Paesi. Dopo le sanzioni comminate ad Apple e Samsung in ottobre per gli aggiornamenti ai software che riducono le prestazioni dei telefoni, riferibile alla cosiddetta obsolescenza programmata, l’Autorità garante della concorrenza ha colpito Facebook, imponendo alla società madre e alla sua sussidiaria irlandese 10 milioni di euro complessivi di multa per aver indotto “ingannevolmente” gli utenti a registrarsi alla piattaforma social.
Ma soprattutto, si legge nel testo, “non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti, e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio”. I consumatori, sostiene l’Antitrust, hanno assunto decisioni di natura commerciale, ossia registrarsi e usare il social network, che altrimenti potrebbero non aver preso, dal momento che le informazioni fornite risulterebbero generiche e incomplete, inadatte a distinguere in modo adeguato la differenza tra l’utilizzo dei dati necessario a facilitare le relazioni tra gli iscritti e quello impiegato nella realizzazione di campagne pubblicitarie mirate.
Esultano le associazioni dei consumatori, che ora stanno meditando di chiedere risarcimenti per gli utenti del social network fondato da Mark Zuckerberg.
Google chiude Allo
Dopo Google+, il social mai decollato e chiuso a ottobre, la compagnia di Mountain View mette la parola fine anche su Allo, la chat che non è riuscita a fare concorrenza a WhatsApp, Messenger e Snapchat. Sul suo blog Google ha annunciato che Allo andrà in pensione il prossimo marzo. Fino ad allora si potrà scaricare una copia delle proprie conversazioni. La notizia non è inattesa: lo scorso aprile Big G aveva reso noto lo stop agli investimenti in Allo, incapace di raggiungere il livello di popolarità sperato. Allo, lanciata nel settembre 2016, si distingue dalle altre chat per il fatto di avere l’assistente virtuale di Google a bordo. Google ha spiegato che l’esperienza di Allo confluirà in Messaggi, l’applicazione per sms arricchiti che si trova sui dispositivi Android e che attualmente conta 175 milioni di utenti.