Il punto di partenza è che l’assicuratore è obbligato a rimborsare una parte o tutto il danno nell’abitazione causato da un sinistro mentre l’assicurato deve scegliere cosa proteggere. Quando si parla di danni si fa riferimento a incendi, allagamenti, rotture di porte e finestre per tentativi di effrazione, grandine, temporali, fulmini, sovraccarico di neve ovvero eventi atmosferici violenti e imprevisti. Il proprietario di casa può generalmente scegliere fra un’assicurazione a valore intero che copre la totalità dei beni e prevede il risarcimento totale dei danni subiti; a primo rischio con un tetto massimo di risarcimento danni elargito; a valore d’uso ovvero un risarcimento solo per il valore dell’oggetto al momento del danno; a valore nuovo che consente di ottenere una liquidazione senza applicazione del degrado e senza considerare lo stato d’uso della cosa assicurata.

Il costo dell’assicurazione è variabile sulla base del fabbisogno personale e delle condizioni dell’abitazione. C’è comunque la possibilità di disdire una polizza considerata inadeguata. I contratti dei rami danni con durata annuale possono essere annullati annualmente con preavviso di sessanta giorni; in caso contrario il contratto si rinnova tacitamente una o più volte per un anno o al massimo per due anni. Quelli con durata pluriennale, stipulati prima del 15 agosto 2009, possono essere disdetti annualmente. Quelli con durata dopo il 15 agosto 2009 alla scadenza naturale o dopo i primi cinque anni.

Ci sono anche le tutele collettive

La tendenza degli ultimi tempi sul versante della protezione della propria casa è la stipula di un’assicurazione collettiva contro furti nelle abitazioni di cui i comuni si fanno promotori. Sono già più di sessanta le amministrazioni locali dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, dal Trentino Alto Adige all’Emilia Romagna che hanno deciso di tutelare personalmente i propri cittadini. La spesa annua per nucleo familiare è pari a 10 rate e il massimale per gli atti vandalici ammonta a cinquemila euro.

C’è un aspetto da tenere in considerazione quando si sottoscrive un’assicurazione e in caso di sinistro ed è quello della responsabilità civile. È importante non confondere il rischio conseguente ai danni causati a terzi derivanti dalla proprietà del fabbricato, come una tegola che cade dal tetto, con i rischi derivanti dalla conduzione dell’appartamento, come un vaso di fiori che cade dal balcone, e quelli che dipendono da fatti nell’ambito della vita privata. Nel dubbio affidarsi a un esperto.

In caso di sinistro denunciare subito

Cosa fare se avviene un sinistro nella propria abitazione? Si tratta naturalmente di una situazione che non vorremmo che si verificasse, ma è da mettere in conto proprio dal momento della stipula di un’assicurazione. Di norma la denuncia va fatta entro tre giorni e comunque il più presto possibile. Ci sono poi alcuni passaggi da seguire con attenzione in caso di incendio o furto. In prima battuta il consiglio è di prendere in mano la polizza e seguire le indicazioni previste, pena la perdita del risarcimento. Per la denuncia all’agenzia o alla sede legale dell’assicurazione è fondamentale la spedizione di una raccomandata con ricevuta di ritorno. A monte occorre conservare il più possibile fatture, scontrini, foto e tutto ciò che può aiutare a stimare il valore dei beni persi.

E quando in caso di furto si va in questura per la denuncia, bisogna essere molto dettagliati nell’elencazione degli oggetti spariti e del loro valore economico: conta come prova anche in caso di dichiarazioni false. Una copia della denuncia va fornita in tempi molto stretti alla compagnia d’assicurazione. In ogni caso è sempre fondamentale raccogliere materiale probatorio del danno, come foto e filmati.

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