Ingegnere psicologo-cercasi in vista dei futuri aggiornamenti del nuovo sistema operativo iOS 11. E andando ben oltre la coppia di smartphone iPhone 8 e iPhone 8 Plus, di imminente uscita, e di iPhone X, in vendita solo a novembre, ma con il concreto rischio di non poter mettere le mani sul device prima del prossimo anno. Obiettivo: umanizzare l’assistente vocale Siri che in futuro potrà forse dare consigli e assistenza psicologica. È questa la strada che sembra voler imboccare Apple: sul suo sito ha pubblicato un annuncio di lavoro per migliorare l’assistente digitale chiedendo esperienza in computer science, Intelligenza artificiale, dati, ma anche conoscenze nel campo della psicologia o della consulenza psicologica.
«Cerchiamo persone in grado di trasformare i dati in modelli intelligenti che porteranno Siri al livello successivo», scrive Apple nell’annuncio di lavoro per un Siri Software Engineer, Health and Wellness che contribuirà a creare tecnologie all’avanguardia, per sistemi su larga scala che usano linguaggio parlato, big data e intelligenza artificiale. «Le persone hanno conversazioni serie con Siri. Parlano di tutto, dalle cose serie alle giornate particolarmente stressanti. Chiedono aiuto durante le emergenze o quando vogliono indicazioni per una vita più sana», spiega ancora Apple. Siri è stato interpellato più volte nelle emergenze e in passato è stato anche impostato in modo da dare indicazioni utili sui centri di prevenzioni suicidi negli Stati Uniti.
Senza contare che la società di Cupertino è sempre più interessata al settore salute con una piattaforma e una app ad hoc. Questa offerta di lavoro lascia però presagire da parte di Apple un interesse a portare l’assistente virtuale a un livello superiore, più emozionale. E subito viene alla mente il film Lei in cui il protagonista inizia un intenso scambio quotidiano con il sistema operativo del suo computer fino a innamorarsene. Molti ricercatori pensano che la prossima rivoluzione arriverà proprio dall’Intelligenza artificiale e dal machine learning e stanno studiando meccanismi e tecniche di riconoscimento vocale, reti neurali, algoritmi per il riconoscimento delle immagini e tanto altro ancora. E i risultati si possono già toccare con mano.
Facebook, Tesla e l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale già compone musica e dipinge quadri, vince al tavolo da gioco barando come un uomo, sta imparando a sorridere e ad imitare espressioni del nostro viso. Insomma si è già umanizzata e la crescita esponenziale delle sue possibili applicazioni nella vita reale ha fatto già nascere scuole di pensiero opposte: per il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, l’intelligenza artificiale migliorerà le nostre vite mentre secondo il patron di Tesla, Elon Musk, potrebbe scatenare la terza guerra mondiale.