Spotify sta ora espandendo la sua base di utenti con una nuova app chiamata Spotify Kids. L’app è rivolta a bambini di età pari o superiore a tre anni. Come per il sito web, questa app è stata lanciata inizialmente in Irlanda per poi raggiungere altri Paesi, tra cui l’Italia. La comodità è presto detta: basta acquistare il piano di abbonamento familiare, scaricare l’app Spotify Kids dal Play Store o dall’App Store e registrarsi con un account per bambini separato.

Contenuti e funzionamento Spotify Kids

Spotify Kids comprende programmi TV, film e playlist l’intrattenimento dei bambini. L’app propone quindi interfacce utenti differenti in base all’età del piccoli. Come spiegato da Spotify, i bambini possono ascoltare musica senza pubblicità e non sono esposti a nessun contenuto esplicito. I genitori mantengono in ogni caso il controllo sul contenuto trasmesso in streaming nell’app e possono cambiare account tutte le voltae che lo desiderano.

Il tutto mentre il Congresso degli Stati Uniti avrebbe chiesto informazioni a Spotify in merito ai rapporti con Apple in ottica antitrust ovvero al presunto comportamento anticoncorrenziale per supportare le proprie app. Il comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti avrebbe contattato il servizio di streaming musicale prendendo le mosse dalla denuncia presenta contro la società di Cupertino in sede europea nello scorso mese di marzo. Il punto è che per la prima volta si registra la partecipazione del Congresso sull’attività di Apple.

Spotify e altri sviluppatori lamentano comportamenti anticoncorrenziali da parte di Apple che imporrebbe regole che ostacolano la distribuzione tramite l’App Store, l’unico modo per gli sviluppatori di terze parti di raggiungere gli oltre 900 milioni di utenti iPhone. Altri sviluppatori di app puntano l’indice contro il funzionamento dell’assistente vocale Siri che avrebbe funzionalità limitate con molte app di terze parti, tra cui Spotify.

Quest’ultima si è anche lamentata della commissione del 30% su determinati acquisti dell’App Store. Apple impedirebbe quindi ai produttori di app di riscuotere pagamenti in altri modi sull’App Store o di mostrare agli utenti collegamenti o pulsanti ad altri modi di pagamento. Da parte sua, la società di Cupertino afferma di applicare le regole dell’App Store in modo uniforme tra tutti gli sviluppatori e che più di 8 app su 10 sono gratuite e non pagano nulla ad Apple.

Cupertino spiega anche che Spotify non paga nulla per gli utenti del suo servizio gratuito o per i membri Spotify a pagamento registrati al di fuori dell’App Store.

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