Arriva una pesantissima multa (più per le ragioni che per l’importo) ai danni di Telecom Italia. Il Garante per la privacy ha sanzionato l’operatore per 840mila euro per chiamate moleste ovvero per aver effettuato telefonate promozionali senza consenso nei confronti degli ex clienti. Tutti loro erano stati presi di mira dall’operatore telefonico perché non avevano dato l’autorizzazione a ricevere chiamate commerciali o comunque l’avevano revocata. Con questa campagna pubblicitaria Telecom intendeva verificare un loro eventuale cambiamento di interesse. A detta del Garante, si tratta di un’attività che la società avrebbe potuto effettuare solo nei confronti degli utenti per i quali poteva documentare di avere acquisito il consenso. Sono allora interessanti alcuni numeri:
- 1.976.266 sono i i numeri individuati per la campagna recupero consenso
- 400.000 circa sono le utenze effettivamente contattate con la campagna
- 280.000 sono gli utenti che hanno dato o restituito a Tim (Telecom) il consenso all’utilizzo del proprio numero a scopi commerciali
- 5.000 circa sono gli ex clienti che hanno anche stipulato un nuovo contratto con Tim (Telecom) dopo la campagna Recupero consenso
Stando invece alle nuove regole, chi usa numeri per il telemarketing ha l’obbligo di aggiornare le proprie liste e controllare gli iscritti al Registro delle opposizioni una volta al mese e sempre prima dell’inizio di una campagna. Per rendere identificabile la telefonata commerciale il call center ha due possibilità: adotta due prefissi identificabili e distinti, uno per le chiamate commerciali e uno per le chiamate a fini statistici; adotta un numero richiamabile da parte dell’abbonato. Si possono iscrivere al Registro delle opposizioni tutti i numeri fissi e mobili pubblicati negli elenchi telefonici o riservati per impedire le chiamate commerciali indesiderate. La società che ordina la campagna promozionale risponde in solido delle violazioni commesse anche dal call center al quale ha affidato il compito di effettuare le chiamate. L’iscrizione al Registro delle opposizioni comporta la revoca di tutti i consensi passati rilasciati per l’uso dei numeri telefonici a scopi commerciali.
Ricavi e margini: Fastweb chiude l’anno in crescita
Fastweb archivia il 2017 con ricavi, margini e clienti in aumento. I ricavi totali si sono attestati a 1.944 milioni (+8%), marcando una crescita doppia rispetto a quella della base clienti della rete fissa, saliti a 2.451.000 unità. Il margine lordo è stato pari a 759 milioni, ma scende a 664 milioni al netto delle poste straordinarie. Senza considerare le uscite di cassa straordinarie per l’acquisizione del ramo d’azienda Tiscali Business e per la partecipazione in FlashFiber, il flusso di cassa si è attestato a 133 milioni. Crescono anche gli investimenti, che tra fibra e sperimentazioni per il 5G nel corso del 2017 solo lievitati a 622 milioni, pari al 32% del fatturato del gruppo guidato da Alberto Calcagno e controllato dalla svizzera Swisscom.