Il private banking continua a crescere. Aipb, l’Associazione italiana private banking, ha presentato i dati sulla ricchezza finanziaria investita delle famiglie e le prospettive per fine 2021. Il comparto, nel 2020, ha confermato la leadership nelle destinazioni del risparmio, non solo sotto il profilo dei flussi, che superano le attese stimate per il triennio 2018-2020, ma anche grazie alla creazione di valore: la somma investita dei clienti serviti registra una crescita a velocità doppia rispetto alle altre famiglie non servite. Anche nell’anno segnato dalla pandemia il comparto sale del 5,1%. La raccolta (record) a 36 miliardi di euro, le masse a quota 932 miliardi di euro.

Private banking, i dati dell’Associazione italiana di settore

Anche nell’anno della pandemia il private banking ha registrato un incremento del 5,1%, recuperando velocemente il profondo effetto negativo generato dalle prime fasi della crisi. La nuova raccolta netta è rimasta positiva in tutti i trimestri dell’anno raggiungendo un massimo storico di circa 36 miliardi di euro, con le masse che si sono attestate a 932 miliardi al 31 dicembre scorso. La previsione per il 2021, in base all’attuale scenario economico finanziario, prospetta un’ulteriore +5% per il settore, che potrebbe raggiungere i 978 miliardi di masse in gestione.

L’andamento del mercato ha addirittura superato le attese: la stima fatta nel 2018, basata su uno scenario che non poteva prevedere gli eventi eccezionali dell’ultimo biennio, stimava che il private banking sarebbe arrivato a 893 miliardi di euro entro fine 2020. Il comparto, invece, ha consolidato un progresso superiore. La quota di ricchezza delle famiglie benestanti con ricchezza finanziaria investibile superiore a 500.000 euro servita dal private banking è salita costantemente arrivando, lo scorso esercizio, al 63% (si attestava intorno al 60% tra il 2016 e il 2018), segno che l’industria ha saputo intercettare sempre meglio le esigenze della clientela target.

Negli ultimi cinque anni, il valore della ricchezza finanziaria affidata dalle famiglie interessate al private banking ha mostrato un tasso di sviluppo medio del 4,4% ogni 12 mesi, pari al doppio del tasso di crescita delle famiglie che non si sono rivolte agli operatori private per la gestione dei propri investimenti (2%). Nel 2020, nella gestione della ricchezza delle famiglie italiane (3.269 miliardi di euro), il private banking registra una crescita superiore rispetto agli altri canali distributivi, meno focalizzati sui servizi d’investimento (+5,1% rispetto +3,4%).

Il private banking ha favorito l’allocazione del risparmio in investimenti finanziari diversi dai depositi per 28 miliardi (il 77,7% del totale della nuova raccolta), mentre il risparmio delle altre famiglie è affluito soprattutto in liquidità, solo 1 miliardo (l’1,5%) è stato trasformato in investimenti dagli operatori non private.

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