Tempi sempre più ristretti per la presentazione della Certificazione Unica 2019. Calendario alla mano occorre procedere o iniziare a organizzare il lavoro di trasmissione – entro il 7 marzo quelle relative ai redditi di lavoro dipendente, ai redditi di lavoro autonomo e ai redditi diversi, da rilasciare entro il 28 febbraio – considerando che le richieste di proroga o di non applicazione di sanzioni per eventuali piccoli ritardi, da parte dei sostituti d’imposta, iniziano ad affacciarsi nel confronto con l’amministrazione finanziaria. Da una parte c’è da fare i conti con le tante novità introdotte nel sistema fiscale italiano, dall’altra gli imprevisti sul versante software relativi alla CU 2019 sono sempre dietro l’angolo. I tanti casi degli scorsi anni sono emblematici. Il documento va inviato in via telematica all’Agenzia delle entrate.

Il programma sviluppato per adempiere all’obbligo della trasmissione della Certificazione Unica 2019 è oggetto di ritocchi e aggiustamenti, alimentando così inevitabili preoccupazioni tra i sostituti d’imposta. In ogni caso, per eseguire il software messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate, sono necessarie alcune accortezze tecniche e l’intera procedura ruota attorno alla Java Virtual Machine versione 1.7. I sistemi operativi supportati sono Windows 10, Windows 8, Windows 7 e Windows Vista, Linux per le distribuzioni Ubuntu, Fedora e Red-hat 9, Mac OS X 10.7.3 o versioni superiori. Al di à del sistema operativo, per eseguire il software relativo alla Certificazione Unica 2019 occorre selezionare questo link.

Nel caso in cui l’applicazione sia già stata eseguita una prima volta, basta selezionare il precedente link oppure avviare l’applicazione da Start/Tutti i programmi/Unico online (ma solo da PC basati su Windows). Al di là del metodo scelto, l’applicazione si connette ai server per verificare l’esistenza di una versione più recente del software e procedere eventualmente all’upgrade. In questo modo il contribuente ha la garanzia di utilizzare sempre l’ultima versione dell’applicazione senza dover eseguire complesse procedure di aggiornamento. Altra accortezza richiesta per la spedizione della Certificazione Unica 2019 è l’installazione di un software capace di leggere e stampare i file prodotti in formato PDF ovvero il comune Adobe Acrobat Reader, gratuitamente scaricabile sul web.

Terminate le operazioni di base, occorre collegarsi al sito ufficiale dell’Agenzia delle entrate ed effettuare il download dell’applicazione. In tutti i casi, verrà in automatico effettuata una ricerca di una versione più recente. Nulla di cui preoccuparsi poiché l’operazione dura solo pochi secondi e non comporta alcuna complicazione. I modelli e le relative istruzioni sono presenti anche sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Occorre infine far presente che le certificazioni uniche devono essere inviate all’Agenzia delle Entrate anche nel caso di attestazione di tipologie di redditto per le quali le norme in vigore non hanno previsto la loro predisposizione.

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