Come scegliere i conti correnti più sicuri in questo mese di aprile 2016? Affidandosi alle proposte via web, che sono più affidabili, e anche di molto. A rivelarlo è un report dell’Università Bocconi sulla solidità degli istituti bancari, secondo cui l’indice di sicurezza è doppio rispetto ai gruppi con le filiali. In fin dei conti è normale che le banche online siano solide perché non finanziano aziende.
I tre indici patrimoniali da prendere in considerazione sulle attività ponderate per il rischio della banca sono Cet 1 (Common equity tier 1), Tier1 e Total capital ratio. Il primo è il capitale primario di classe 1, pronto all’uso. Per le banche sistemiche il minimo è l’8% (7% per le altre), ma la Banca centrale europea lo può aumentare banca per banca. Il secondo è il capitale allargato: comprende il Cet1 più le azioni di risparmio e altri strumenti di capitalizzazione. Il terzo è il totale fondi propri, l’insieme di tutto il patrimonio. Per la Banca centrale europea il minimo è il 10,5%, ma può essere alzato banca per banca. Ebbene, ammonta all’8% il Cet1 ratio minimo richiesto per le banche sistemiche e al 10,5% Total capital ratio minimo richiesto.
Sulla base di questi indicatori e stando allo studio di Università Bocconi di Milano CorrierEconomia sui dati di bilancio delle società, le banche più solide sono Widiba (gruppo Mps), Banca Farmafactoring (gruppo Banca Farmafactoring), Fineco (gruppo Unicredit), Mediolanum (gruppo Mediolanum), Unipol Banca (gruppo Unipol), Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo), Banca Ifis (gruppo Banca Ifis), Banca Generali (gruppo Generali), Banca Sistema (gruppo Banca Sistema), Chebanca! (gruppo Mediobanca), Youbanking (gruppo Banco Popolare), Webank (gruppo Bpm), Iwbank (gruppo Ubi Banca), Websella (gruppo Banca Sella Holding), Ing Bank (gruppo Ing Group), Hello Bank (gruppo Bnl-Bnp), Ibl (gruppo Ibl).
Secondo Altroconsumo, associazione indipendente per la difesa dei consumatori, ci sono altre accortezze da prendere in considerazione prima di procedere con l’apertura di un conto. Il primo è di verificare i costi del conto sulla base del personale profilo di utilizzo. E sotto questo punto di vista non mancano i tanti simulatori online. In seconda battuta è importante controllare i limiti ovvero cosa è possibile fare sul conto online. Quindi è necessario leggere le comunicazioni della banca, anche e soprattutto quelle inviate per posta elettronica, contenenti cambiamenti delle condizioni economiche. Per modificarle è indispensabile un preavviso di 60 giorni, periodo in cui si può recedere senza spese.
Prima di avventurarsi in prestiti e mutui proposti dalla propria banca, poi, è meglio effettuare un confronto perché non è affatto detto che il proprio istituto bancario offra le condizioni migliori. Il principale valore a cui stare attenti è il Taeg. Infine, ricorda Altroconsumo, in caso di problemi bisogna inoltrare reclamo all’ufficio clienti che deve rispondere entro 30 giorni. Se c’è silenzio o la replica non è soddisfacente, ci si può rivolgere all’Arbitro bancario.