Anche Facebook ha iniziato a nascondere il numero di Mi piace ricevuti dai post. Per ora solo in Australia, in fase di test, nell’ambito di quello che viene considerato un passo necessario per alleviare la pressione sociale ovvero per evitare che Facebook diventi un terreno di competizione. Con buone possibilità di implementazione in tutto il mondo, gli iscritti alla piattaforma social non possono visualizzare il numero di reazioni e visualizzazioni video sui post di altre persone, ma possono comunque vedere come gli utenti rispondono alle proprie condivisioni.

Perché Facebook non vuole rendere visibili i Mi Piace

Secondo un commissario per la sicurezza elettronica del paese, in Australia un bambino su cinque riferisce di aver subito bullismo informatico. Il problema ha ricevuto l’attenzione nazionale lo scorso anno quando una ragazza di 14 anni – che ha recitato nella pubblicità di un iconico marchio australiano di cappelli – si è suicidata dopo essere stata vittima di bullismo online.

La decisione di Facebook arriva dopo che ha avviato una sperimentazione a luglio per nascondere i like sull’altra grande piattaforma di social media dell’azienda, Instagram. Quello che è iniziato come test su Instagram in Canada è stato esteso ad Australia, Brasile e molti altri mercati importanti.

Quando i like sono pubblici, le persone si preoccupano troppo di loro e li considerano una metrica del successo. Si registra addirittura il fenomeno che se un post non riceve abbastanza Mi piace, gli utenti li cancellano per far sembrare che tutte le loro foto siano sempre molto apprezzate. Ecco dunque che Instagram e il suo proprietario Facebook stanno lavorando per ridurre lo stress da like nascondendo il numero di consensi ricevuti dagli altri utenti.

Con il nuovo sistema, solo chi pubblica può vedere il numero di like ricevuti sotto forma i cuore, ma non i follower. “Vogliamo che Instagram sia un luogo in cui le persone si sentano a proprio agio nell’esprimersi”, hanno dichiarato i piani alti di Facebook. Da qui l’importanza dei contenuti: “Ci auguriamo che questo test elimini lo stress sul numero di like ricevuti così da concentrare l’attenzione sui contenuti condivi”.

Uno studio risalente a due anni fa ha rilevato che dei cinque principali social network, Instagram sarebbe la più dannosa per la salute mentale dei giovani. Seguito da Snapchat, con Facebook terzo, Twitter quarto e YouTube quinto. Oltre a cambiare la politica sui Mi piace, Instagram sta anche lavorando per rimuovere le forme di bullismo dalla piattaforma.

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