Facebook al lavoro su un sistema di cripto-pagamenti. Nel mirino di autorità e azionisti per la privacy, il colosso di Mark Zuckerberg studia una valuta digitale, sorta di proprio Bitcoin che i suoi amici potrebbero usare per fare acquisti su Facebook e Internet: un’iniziativa che, se avrà successo, sarà in grado di lanciare le criptovalute fra il grande pubblico, mettendo in pericolo le carte di credito.

Al Project Libra – nome in codice del progetto Facebook – lavora da più di un anno. E di recente, riporta il Wall Street Journal, sta collaborando con società finanziarie e venditori per metterlo a punto. L’obiettivo di Zuckerberg è raccogliere 1 miliardo di dollari per ultimare la rivoluzione nei pagamenti e, avrebbe avviato contatti con colossi del settore come Visa e Mastercard. I fondi raccolti servirebbero a sostenere il valore della criptovaluta.

Criptovalute in generale e Bitcoin in particolare, è facile incontrare su Facebook pubblicità mirate che invitano all’investimento. Il punto è che non sempre sono evidenziati i rischi delle monete digitali, fino al punto di promuovere vere e proprie truffe ovvero monete di cartone senza tecnologia né valore. Ecco allora che la più popolare delle piattaforme di social network ha annunciato la messa al bando di tutte le pubblicità su gettoni digitali e Ico, le loro campagne di offerta al pubblico, “prodotti e servizi finanziari spesso associati a pratiche promozionali fuorvianti o ingannevoli”.

Ed è evidentemente un duro colpo alle valute virtuali, su cui cresce l’attenzione dei regolatori. Vale la pena far presente che Facebook riconosce che si tratta di un divieto ampio, ma solo in attesa di affinare il meccanismo per scovare le offerte fraudolente.

Bitcoin, come funziona la blockchain

Alla base del funzionamento dei Bitcoin c’è la tecnologia della blockchain. In buona sostanza, i computer connessi alla rete della moneta virtuale registrano ogni generazione di nuovi Bitcoin e ogni passaggio di proprietà su un registro pubblico e condiviso tra tutti gli utenti della rete che verifica e autentica quante sono le criptovalute e a chi appartengono.

Ogni volta che un Bitcoin passa di mano, questo trasferimento viene registrato su blockchain, che significa proprio catena di blocchi, in un nuovo blocco di dati crittografato, che si aggiunge ai blocchi in cui sono incluse le operazioni precedenti e alle quali si lega. Oggi i blocchi sono poco meno di 500.000. È impossibile modificarne uno perché sarebbe incompatibile con tutti quelli precedenti e quelli successivi.

Articolo precedenteBollette a 28 giorni, Agcom multa Sky per 1 milione di euro
Prossimo articoloGoogle I/O 2019 tra Android Q, Nest Hub Max, intelligenza artificiale: cosa aspettarsi

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento!
Il tuo nome