Microsoft punta sull’intelligenza artificiale e acquista Genee, un avanzato strumento per organizzare il calendario personale. Lo ha annunciato il colosso di Redmond, nello Stato di Washington, nel blog aziendale. Genee è stata fondata nel 2014 da Ben Cheung e Charles Lee, che lavoreranno per Microsoft. L’azienda era nata con lo scopo di offrire al mondo delle imprese uno strumento per ridurre il tempo perso nell’organizzare eventi e meeting. Genee garantisce all’utente un’interazione con un assistente virtuale, simile a quella che si avrebbe con un essere umano. Microsoft non fornisce i dettagli finanziari dell’acquisizione, ma l’operazione conferma un trend su cui di recente hanno scommesso Apple e Intel, comprando rispettivamente Turi e Nervana Systems, a loro volta specializzate nell’intelligenza artificiale.

Quel che appare chiaro è come robot e intelligenze artificiali stanno cominciando a sostituire gli umani in diverse occupazioni: un cervellone informatico potente come quello di Watson è in grado di inventare ricette e di dare consigli per lo shopping, mentre il robot giapponese Pepper ha preso servizio in negozi di telefonia e a bordo di navi da crociera. Se non bastasse l’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha invece dato alla luce R1-your personal humanoid, un robot umanoide concepito per operare in ambienti domestici e professionali come la corsia di un ospedale o in casa. L’istituto, con il coinvolgimento di investitori privati, realizzerà entro il 2017 il modello di produzione e commercializzazione su larga scala di R1: si tratta di un robot dal design tutto italiano, che pesa circa 50 chili, realizzato per il 50% in plastiche e per il 50% in fibra di carbonio e metallo.

Di fronte a questa evoluzione scientifica sta emergendo la necessità di dare uno status giuridico ai robot per avere leggi chiare ed evitare pericolosi vuoti normativi come nel caso del primo incidente mortale con un’auto a guida autonoma. Questo è infatti l’obiettivo di un documento a cui sta lavorando un gruppo di lavoro all’interno della Commissione europea. Tra i cardini c’è la definizione dei robot come persone elettroniche e la creazione di un’Agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale. Apparentemente i robot non sono ancora pienamente entrati nelle nostre vite ma i primi, come i robot spazzini e le automobili che guidano da sole, si sono già affacciati e sono già nati i primi contenziosi.

Non si tratta però solo di incidenti ma anche di definire la loro autonomia. Limiti e certificati dovranno evidentemente essere garantiti ad esempio anche a robot immateriali come i software che già oggi comprano e vendono azioni sui mercati finanziari. Obiettivo del documento, ancora lontano da essere discusso in Commissione europea, è quello di mettere ordine, giocando d’anticipo, a un settore che sfugge al quadro attuale (dove la presenza di robot non era presa in considerazione) ed evitare per tempo pericolosi e difficili contenziosi che potrebbero creare problemi anche allo sviluppo economico del settore.

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