Una nuova generazione di sensori ottici che hanno la capacità di dissolversi completamente all’interno del corpo umano in maniera controllata e senza effetti collaterali, grazie all’impiego dei cosiddetti reticoli di Bragg in fibra (Fiber bragg gratings, abbreviati con Fbg). Il lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista scientifica Optics Letters è stato realizzato da un team internazionale composto da ricercatori del Centro Interdipartimentale PhotoNext del Politecnico di Torino e dell’Istituto Superiore Mario Boella (Torino) in collaborazione con i ricercatori dell’Institute of Electronic Structure and Laser (Iesl) della Foundation of Research and Technology – Hellas (Forth), di Creta.
La ricerca segna un passo avanti importante nello sviluppo di sensori ottici impiantabili, combinando le caratteristiche uniche di una fibra di vetro progettata per essere bioassorbibile e gli Fbg, che funzionano da sensori ottici di temperatura e deformazione. Questi ultimi sono solitamente impiegati per applicazioni quali il monitoraggio delle strutture dei ponti o dell’integrità delle ali di un aeroplano, ma il loro impiego in ambito biomedicale è reso difficile a causa dei materiali usati nelle fibre ottiche standard. Questo perché le fibre ottiche tradizionali a base di silicio se si rompono all’interno del corpo possono causare infiammazioni locali acute molto gravi e non sono rimovibili.
Molecola come negli insetti per creare tessuti artificiali
Ue sostiene la ricerca italiana, vincitrice di un finanziamento per 150 mila euro. È la storia di Minires, una nuova molecola (bioelastomero) utilizzabile dalla cosmetica al settore biomedicale, di semplice struttura chimica, facile da produrre e a bassi costi. Già vincitrice nel 2017 di Switch2Product – Innovation Challenge, la tecnologia sviluppata da Pierangelo Metrangolo, Francesca Baldelli Bombelli e Andrea Pizzi del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio Natta del Politecnico di Milano ha vinto il finanziamento Proof-of-Concept dell’European Research Council. I Proof-of-concept sono erogati per dare ai ricercatori la possibilità di trasformare le loro invenzioni in prodotti commerciabili.
Si tratta di una evoluzione degli elastomeri convenzionali, sostanze che hanno le proprietà chimico-fisiche tipiche del caucciù, in particolare la capacità di subire grosse deformazioni riassumendo la propria dimensione una volta tornati a riposo. La nuova molecola è ispirata alla resilina, una particolare proteina elastomerica naturale di cui sono costituite le strutture flessibili degli insetti, la cui struttura chimica conferisce ai materiali eccezionali proprietà elastiche.