Il Ceo di SpaceX Elon Musk, sostenitore di lunga data della conquista di Marte e della creazione di soli artificiali per riscaldare il pianeta così da sostenere la colonizzazione umana, ha adesso cambiato idea: meglio bombardare il pianeta rosso con testate nucleari per renderlo abitabile. E a sostegno della sua teoria ha avviato la campagna di promozione “Nuke Mars!” con tanto di magliette a tema in vendita al prezzo di 25 dollari ciascuna.

Non c’è dubbio che un esperimento nucleare, ovunque sia effettuato nello spazio, abbia i suoi rischi e conseguenze. Musk ammette che anche la distruzione di Marte comporterebbe dei rischi, ma nulla che non sia gestibile con una supervisione e una modifica in tempo reale.

Nuke Mars, i termini del progetto

Tenendo da parte i dilemmi etici e morali, a detta di Muske, il concetto di nuke Mars è radicato nella logica e nella scienza. L’inizio di una serie di esplosioni nucleari nell’atmosfera del pianeta creerebbe un picco nella temperatura atmosferica e superficiale del pianeta. Oltre a sciogliere qualsiasi ghiaccio superficiale, l’azione innescherebbe anche cambiamenti nei gas atmosferici e favorirebbe un mini effetto serra. Con un’atmosfera che assorbe più radiazioni solari invece di lasciarla sfuggire, il pianeta rosso potrebbe avere temperature relativamente abitabili in futuro.

Ma il passaggio dalle parole all’azione non è così semplice tenendo conto di argomentazioni etiche, spese e natura irreversibile dell’azione.

Solo poche settimane fa, Elon Musk ha rivelato su Twitter il prezzo per andare su Marte, aggiungendo che il ritorno sarà gratis: fino a 100.000 se il numero dei viaggiatori sarà considerevole, così da rientrare nei costi. L’imprenditore di origine sudafricana sogna la nascita di una colonia umana permanente sul pianeta rosso. Se Elon Musk viene considerato un innovatore e nei fatti dimostra come anche i progetti più arditi possano trovare riscontro nella realtà, significa che oltre a una capacità di visione c’è pure un differente metodo di lavoro.

Di certo c’è invece che la Nasa invierà l’anno prossimo un altro rover su Marte. Lo hanno chiamato Mars 2020 e in attesa che un essere umano possa mettere piede sul pianeta, offre a tutti la possibilità di inviare i proprio nomi al cosiddetto pianeta rosso. Il rover porterà i nomi delle persone su chip stampati. Mars 2020, come i suoi predecessori, andrà a caccia della vita microbica passata, studierà il clima e la geologia del pianeta e raccoglierà anche campioni di Marte per tornare sulla Terra.

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