Da Twitter a Facebook, da Amazon a Microsoft, fino ad Apple e all’esordiente Lyft. Parte oggi e si chiude il 7 maggio la stagione delle trimestrali hi-tech dei big Usa. Un termometro importante anche per la tenuta dell’economia a stelle e strisce che, contro le aspettative degli analisti, ha visto crollare le vendite di case esistenti a marzo: -4,9% da febbraio a un tasso annuale di 5,21 milioni di unità.
Tornando alle trimestrali, si inizia con Twitter che ha stabilizzato il fatturato ma perde utenti, mentre Facebook dovrà centrare la crescita del 24-26% stimata e reggere sul piano degli utenti. Poi c’è Microsoft: in questo caso gli analisti si attendono un fatturato in crescita ma in leggero rallentamento (+11,3%) e un utile più consistente.
Si guarderà poi alle performance del suo servizio cloud, Azure. Servirà perlomeno confermare il ritmo del trimestre precedente (+76%). Osservato speciale, il 25 aprile, è Amazon. Il gruppo guidato da Jeff Bezos continua a crescere, ha fatturato e utili record, ma ha rallentato il ritmo. Per evitare problemi in Borsa, Amazon dovrà confermare le stime del periodo gennaio-marzo, già peraltro considerate tiepide dagli analisti: fatturato tra i 56 e i 60 miliardi, con una crescita compresa tra il 10 e il 18%. C’è poi Alphabet, la holding di Google.
Il suo business è legato alla pubblicità: centrale il costo per clic, la cifra che un inserzionista paga al motore di ricerca ogni volta che un utente clicca su un annuncio.
Twitter aumenta l’utile e gli utenti
Il mercato inizia a credere nel rilancio di Twitter che aumenta i profitti nei primi tre mesi dell’anno, anche grazie ad alcuni benefici fiscali. Il gruppo di Jack Dorsey ha registrato il sesto trimestre consecutivo in attivo, dopo anni di perdite, e soprattutto ha aumentato il numero di utenti. Tutti elementi che hanno convinto gli analisti mentre il titolo schizzava in alto a Wall Street, facendo segnare un +16,7%.
Quanto ai conti, il profitto di Twitter è salito a 190,8 milioni di dollari contro i 61 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Escludendo alcuni benefici fiscali, l’utile netto sarebbe di 66 milioni; i profitti adjusted sono sopra le stime.
Il fatturato è aumentato del 18% a 787 milioni di dollari, contro i 665 milioni precedenti, e sopra i 774 milioni attesi dagli analisti. Il numero di utenti giornalieri attivi è salito del 6% a 134 milioni, dai 126 milioni dei tre mesi precedenti, grazie soprattutto alla buona performance dei mercati internazionali. Bene anche la trimestrale di Coca-Cola con il titolo in rialzo a Wall Street dell’1,7% a 48,65 dollari.
Per il gigante produttore della famosa bibita gassata a formula segreta, i ricavi sono cresciuti del 5% a 8,02 miliardi di dollari. L’utile netto è salito a 1,7 miliardi di dollari in miglioramento del 22,7%.