A gennaio Donald Trump sarà ufficialmente presidente degli Stati Uniti e si insedierà nella Casa Bianca. Ma già 16 anni fa, i Simpson avevano predetto che il tycoon repubblicano sarebbe diventato il nuovo presidente a stelle e strisce. Nell’episodio dell’undicesima serie, “Bart to the future”, trasmessa nel 2000, a Bart viene data l’occasione di vedere cosa succederà a lui e alla sua famiglia da lì a 30 anni. E così scopre che la sorella Lisa è diventata presidente succedendo proprio al magnate. «Come sapete, abbiamo ereditato la crisi di bilancio dal presidente Trump», dice Lisa al suo staff. In realtà c’è qualcosa che non va e non tutti i tasselli nel mosaico della ricostruzione dei fatti si incastrano alla perfezione. Insomma, si tratterebbe di una bufala, almeno parziale.
A porre il caso all’attenzione è il sito bufale.net, secondo cui la puntata dei Simpsons esiste ed è vera. Peccato solo che risalga solo allo scorso anno, quando Donald Trump era già in corsa per la conquista della presidenza degli Stati Uniti. Anche per la pagina Facebook Protesi di complotto “hanno messo l’immagine sbagliata presa da una puntata di quest’anno”. E con molta ironia aggiungono: “Passiamo a Matt Groening tutte le informazioni relative ai nostri complotti terroristico-calcistici in modo da fargli inserire dei messaggi subliminali nelle puntate dei Simpson. In questo modo i complottari più astuti possono scoprirci e sputtanarci. Aspettate, ma che piano è? Al NWO di Gorgonzola avete esagerato col bario DOP!“.
La prova regina che si tratterebbe di una bufala? “Basterebbe vedere le differenze grafiche tra i disegni del 2000 (al minuto 2:20 Lisa cita Trump) e del 2015“. Quando lo scorso mese, in piena campagna elettorale, venne chiesto al creatore della serie, Matt Groening, di commentare l’episodio, lui rispose: «Avevamo predetto che sarebbe stato presidente già nel 2000, ma era ovviamente la persona più assurda al quale potevamo pensare in quel periodo. Ed è ancora così. Va oltre la satira». Ora però, sebbene con alcuni ritocchi e una ricostruzione montata ad arte, è una realtà. A proposito di Donald Trump, questo è stato il flop dei sondaggisti.
A salvarsi è stato MattDrudge, lo storico blogger ultraconservatore e il suo sito DrudgeReport, quello che rivelò nel 1998 agli Usa l’esistenza di Monica Lewinsky, stagista della Casa Bianca che portò Clinton a un passo dall’impeachment. Tra i grandi quotidiani l’unico che attraverso i suoi sondaggi dava il tycoon in testa da settimane è il Los Angeles Times. Tutto quello che potevano sbagliare, i sondaggisti lo hanno sbagliato, restituendo per settimane la fotografia di un Paese che in realtà stava andando da un’altra parte. Per Nate Silver in particolare, il mago dei numeri che aveva indovinato senza sbagliare nulla la vittoria di Barack Obama nel 2012, è stata una vera débacle.