Il Comune di Parigi ricorre alla magistratura contro Airbnb, il portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati. Il Comune di Parigi, rileva il sindaco socialista di Parigi, Anne Hidalgo su Twitter, «ha identificato 1.000 annunci fraudolenti su Airbnb. Citiamo in giudizio il gruppo statunitense. Airbnb rischia 12,5 milioni di euro di multa». Le locazioni turistiche illegali, rileva Hidalgo, «fanno salire i prezzi degli affitti e creano fastidi agli abitanti: basta. Ho deciso di mettere i siti internet di fronte alle loro responsabilità».
Prosegue la collaborazione con Google
Da una parte c’è Google, gigante del web, il cui nome è associato in prima battuta al motore di ricerca più consultato al mondo. Dall’altra c’è Airbnb, portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio da affittare. Ebbene, due protagonisti del web ovvero che fanno di Internet la loro ragion d’essere scendono in campo per dare aiuto ai viaggiatori con disabilità motoria. Le due società hanno aggiornato i propri servizi nell’ottica del turismo e della mobilità sostenibili. In questo modo hanno aggiunto la loro offerta a quella di una serie di app poco note al grande pubblico, ma nate alcuni anni fa con lo scopo di semplificare la vita ai disabili.
Google ha ampliato le sue Mappe con una funzione ad hoc. La compagnia ha introdotto, tra le opzioni per andare dal posto A al posto B, i percorsi accessibili in sedia a rotelle. Pensata per chi si sposta in città, la novità mostra i tragitti percorribili con i mezzi pubblici. Il progetto di Google è appena all’inizio. Le prime città interessate sono Londra, New York, Tokyo, Città del Messico, Boston e Sydney. Poi non è affatto da escludere un allargamento in grande stil anche in Europa, Italia inclusa, perché le esigenze sono i fin dei conti comuni. L’obiettivo, spiega l’azienda, è di rendere disponibile la funzione in diversi centri metropolitani del mondo.
In campo c’è anche Airbnb: il portale, che mette in contatto chi cerca e chi offre un alloggio, ha introdotto 21 nuovi filtri di accessibilità nel suo motore di ricerca. Se finora è stato possibile solo cercare alloggi genericamente adatti a chi è in sedia a rotelle, da adesso si potranno valutare una serie di dettagli, dalla larghezza delle porte all’altezza del letto. Informazioni grazie a cui chi prenota è certo che troverà, al suo arrivo, tutto ciò di cui ha bisogno. Le mosse di Google e Airbnb segnano l’ingresso di due multinazionali in un settore, quello delle app rivolte ai viaggiatori con disabilità, che finora ha visto soprattutto piccole realtà.
Ne è un esempio Kimap, navigatore made in Italy per chi si muove in sedia a rotelle, handcycle elettrico o scooter. Ci sono poi la tedesca Wheelmap. org, che segna sulla cartina luoghi pubblici ed esercizi commerciali accessibili, e l’irlandese Access Earth. E WheelMate, che indica i bagni per portatori di handicap.