Qualificazione dei servizi forniti all’utenza, limiti alla gestione del traffico, libero accesso a software, contenuti e servizi. Sono i punti attorno ai quali ruota il disegno di legge sulla cosiddetta neutralità della rete approvato dalla commissione Trasporti della Camera dei deputati. Non è ancora legge, intendiamoci, poiché deve ottenere il via libera dei due rami del Parlamento, ma si tratta dell’indispensabile passaggio preliminare per fare passare le disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete Internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti, il cui primo firmatario è Stefano Quintarelli.

Cosa cambia nel concreto per gli utenti italiani? Agli operatori non è consentito ostacolare o rallentare rispetto alla velocità alla quale sarebbe fornito a un utente nella stessa area avente la medesima capacità di banda e con accesso illimitato alla rete Internet, l’accesso ad applicazioni e servizi web. Ci sono solo quattro motivi per cui potrebbe farlo: ridurre gli effetti della congestione del traffico nella rete, a condizione che tipologie differenti di traffico siano trattate con le medesime modalità; preservare l’integrità e la sicurezza della rete nonché il servizio del fornitore in oggetto o del terminale dell’utente finale; limitare la trasmissione a un utente finale di comunicazioni non richieste, previo consenso dello stesso utente; dare attuazione a un provvedimento legislativo o a un ordine del tribunale competente.

Ai fornitori di servizi di accesso al web non è consentito fissare il prezzo in funzione dei servizi o delle applicazioni che sono offerti o utilizzati tramite l’accesso fornito alla Internet. Stando al disegno di legge, gli utenti hanno il diritto di reperire online in formato idoneo alla piattaforma tecnologica desiderata e di utilizzare a condizioni eque e non discriminatorie software, open source o proprietario che sia, contenuti e servizi legali. Un altro diritto messo nero su bianco è il reperimento di contenuti e servizi dal fornitore di propria scelta alle condizioni, con le modalità e nei termini liberamente definiti da ciascun fornitore.

Semaforo verde anche alla disinstallazione di software e alla rimozione di contenuti dai propri dispositivi. Tali diritti non possono essere limitati o vincolati all’acquisto o all’utilizzo di alcuni software, contenuti o servizi da parte dei gestori delle piattaforme. Il tutto mentre Unione europea e Stati Uniti hanno raggiunto l’intesa sulla protezione della riservatezza dei dati personali su Internet e social network ovvero delle informazioni personali dei cittadini europei trasferiti negli States per ragioni commerciali.

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