Si chiama Hunova e sarà il fisioterapista perfetto, in grado di consigliare una terapia riabilitativa ad hoc senza sbagliare una virgola. Efficiente, silenzioso, fornirà tutte le informazioni utili agli specialisti per rimettere in piedi chiunque abbia un problema di riabilitazione. Hunova è uno dei robot funzionali nato dalla ricerca di Iit, l’Istituto italiano di tecnologia che si conferma, ancora una volta, una delle grandi eccellenze del Paese, comunque l’unico che è riuscito – anche grazie a un finanziamento di 10 milioni di euro del gruppo Dompè – a aprire una fabbrica per produrre in serie questo particolare tipo di robot.

Hunova è stato presentato alla comunità scientifica. Undici le macchine già vedute: tra i primi utilizzatori la Casa della Salute di Genova, la clinica San Francesco e il Centro Medico Specialistico di Verona e il Gruppo Korian di Milano cui andranno 4 unità destinate ai propri centri. Hunova è stato già testato con circa 400 pazienti geriatrici, ortopedici e neurologici in alcuni nosocomi liguri e toscani. L’aspetto maggiormente innovativo di Hunova è riassumibile in due fattori fondamentali: una rilevazione e misurazione oggettiva dei parametri biomeccanici dell’uomo e una assistenza robotica del dispositivo che guida il paziente stimolandolo con protocolli riabilitativi somministrati informadi gioco.

La personalizzazione delle terapie riabilitative e preventive grazie alla capacità di misura rappresenta una ulteriore innovazione del prodotto. La partecipazione diretta dei clinici e dei loro pazienti in un percorso durato oltre 5 anni alla costruzione di Hunova rendono la tecnologia adattabile in modalità immediata di plug and play e scalabile nel tempo sulle nuove applicazioni che Movendo Technology sta già sviluppando in altri settori clinici, ma anche nell’ambito della nuova frontiera della riabilitazione e prevenzione che si frappone fra fitness e ambito clinico definito medical fitness.

Pelle, la prima stampante 3D

Realizzata la prima stampante 3D per la pelle umana. Produce in tempi rapidi e a basso costo tessuti destinati ai trapianti e alla sperimentazioni di farmaci e sostanze chimiche. Usando un mix di cellule umane e plasma, il dispositivo realizzatoda José Luis Jorcano, dell’università Carlo III di Madrid, e pubblicato sulla rivista Biofabrication (molto simili alla pelle umana), è in grado di stampare riquadri di tessuti di 10 centimetri di lato in 35 minuti. In sostituzione del normale inchiostro, fatto da materiali plastici, la biostampante sovrappone strati di plasma e cellule prelevate con biopsia e fatte moltiplicare in provetta. La stampante replica la struttura della pelle, con uno strato più esterno che protegge dall’ambiente esterno, e un secondo più sottile ricco di collagene, la proteina che garantisce elasticità alla pelle.

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