Perché il mercato delle auto elettriche non decolla in Italia? Per quale ragione procede a rilento e continua a essere in una costante posizione di inferiorità rispetto ai tradizionali veicoli alimentati a benzina o a diesel? E ancora: perché il confronto con i Paesi esteri continua a rivelarsi così impietoso? A occuparsi della questione è stata anche la giornalista Milena Gabanelli con un dettagliato report pubblicato nella rubrica Dataroom sul Corriere della Sera. Ebbene, a suo dire la ragione principale per cui il mercato italiano delle auto elettriche è frenato è per via dell’assenza di colonnine per la ricarica. La batteria ovvero la difficoltà ad alimentare l’automobile continua a rappresentare un freno per il decollo commerciale del settore.
In seconda battuta, riflette Milena Gabanelli insieme ad Andrea Marinelli, è il costo mediamente superiore delle auto elettriche: circa 30.000 euro e la batteria rappresenta almeno la metà del prezzo. Il tutto mentre i governi si tengono alla larga dal lanciare una politica di incentivi all’acquisto.
Ma c’è chi non ci sta
Se questa è la fotografia scattata dalla giornalista, c’è chi invita ad allargare lo sguardo perché poi queste ragioni sembrano più le conseguenze di un mercato che avanza a piccolissimi passi. Basti pensare all’assenza di un numero adeguato di colonnine per la ricarica, probabilmente legata alla quantità di auto elettriche in circolazione. Come dire, se i mezzi aumentano saranno installate nuove stazioni e non viceversa. Secondo Mauro Tedeschini di vaielettrico.it ci sono altre due considerazioni da non lasciarsi sfuggire: quella che chiama la storica avversione degli italiani alle novità e la presenza di lobby che ostacolano i grandi cambiamenti. Basti pensare alle ripercussioni economiche per benzinai, autotrasportatori di carburante, officine e industrie del petrolio nel caso di penetrazione delle auto elettriche.
A detta di Tedeschini, già oggi l’elettrico è un’ottima soluzione per diminuire l’inquinamento nei grandi centri urbani, ma soprattutto ci tiene a far sapere che “dire che per soddisfare la domanda di energia delle macchine dovremo costruire un sacco di centrali nucleari è una bufala”.
Ma ancora commentiamo le analisi di questa qui? Prima l’immigrazione ora le auto elettriche. La gente meno sa e più chiacchiera. Opportunista (sicuro) e forse prezzolata (forse).