Un nuovo cambiamento sta per investire il mondo della telefonia perché l’Agcom ha stabilito tempi e modi che gli operatori telefonici dovrebbero seguire per rimborsare i clienti in seguito alla ben nota questione delle bollette ogni 28 giorni. Dovrebbero, appunto, perché non è affatto detto che i gestori si adeguino in automatico. Non si tratta di una somma in denaro, anche se sotto forma di credito, bensì di un bonus in giorni, gli stessi che mese dopo mese i vari Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre hanno fatto propri. Le lettere sono già partite e presumibilmente sono state anche recapitate e lette con attenzione. Resta adesso da vedere quale sarà la risposta.

Rimborso automatico per gli utenti

Il meccanismo immaginato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è semplice e non prevede complicazioni: lo sconto applicato dai vari Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre si calcola a partire dal 27 giugno 2017 ovvero da quando la stessa Agcom ha fissato l’obbligatorietà della bolletta mensile ed è diverso per ogni cliente, fino a un massimo di 15 giorni. La diffida dell’Agcom tiene naturalmente conto del procedimento in corso presso il Tar del Lazio, che ha sospeso il pagamento degli indennizzi fino all’udienza di merito del 31 ottobre 2018, lasciando gli utenti privi di una tutela immediata ed effettiva, in quanto sarebbero costretti ad attendere molti mesi prima di vedersi riconosciuta tale restituzione.

A intervenire è stata per prima l’Agcom, imponendo la fatturazione su base mensile per la telefonia fissa e in seguito con vere e proprie multe. Parallelamente si è mossa anche la politica, introducendo la nuova norma secondo cui la fatturazione diventa mensile per telefoni e pay-tv. Tuttavia, anche adeguandosi alla fatturazione mensile, gli operatori non hanno diminuito i prezzi. E anzi, hanno mantenuto lo stesso livello per compensare il buco dovuto alla fatturazione mensile e mantenere inalterato l’introito su base annua. Da qui sono partiti gli esposti delle associazioni dei consumatori all’Antitrust. L’Autorità osserva che se tutti aumentano insieme, la possibilità di cambiare operatore e risparmiare perde di efficacia.

Contro la delibera, gli operatori hanno presentato un ricorso, respinto dal Tar del Lazio, che ha però sospeso i rimborsi. Per i giudici amministrazioni è corretta la fatturazione mensile delle bollette telefoniche e non quella a 28 giorni. Allo stesso tempo, hanno accolto i ricorsi presentati dagli operatori bloccando la strada del rimborso perché metterebbe a rischio la loro stabilità economica.

Articolo precedenteMultinazionali pagano grazie politica e fisco meno tasse
Prossimo articoloFusione nucleare, un supercomputer per raggiungerla

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento!
Il tuo nome