Acquistare un biglietto aereo a prezzi bassi, davvero low cost anche all’ultimo minuto e non per forza dovendolo prenotare molte tempo prima. Un vantaggio per il consumatore che si unisce a quello della compagnia aerea di riuscire a vendere anche i biglietti invenduti. Da queste basi ha preso le mosse Air Ticket Arena, un’app che dà la possibilità di prenotare un biglietto aereo last minute. Il funzionamento è semplice: si fissa il prezzo massimo che si è disposti a pagare e la fascia di tempo entro cui rimanere in attesa, fino al giorno stesso, e sperare che nessuno decida nel frattempo di acquistare il ticket a costo pieno. Poi spetta alla stessa compagnia decidere se accettare o se rinunciare a un guadagno più basso rispetto a quello sperato.

Air Ticket Arena, l’app per partire (anche) all’ultimo minuto

Quante volte ci si è morsi le mani perché per aver rinviato l’acquisto di un biglietto aereo low cost e, una volta convinti, il prezzo proposto è stato più alto? La startup che sta dietro ad Air Ticket Arena promette di risolvere allora in un sol colpo i problemi della compagnia aerea e dei viaggiatori. Come fare? Innanzitutto scaricare l’applicazione sul proprio terminale e procedere con la registrazione. L’app è gratuitamente disponibile su smartphone e tablet Android e presto lo sarà anche per iPhone e iPad. Il secondo passaggio è decidere dove andare, fissare la data di partenza e quella di ritorno e indicare il numero dei biglietti. Il software è infatti sfruttabile per sé, ma anche per il resto della famiglia o per amici.

A quel punto spetta al vettore fissare il prezzo minimo sulla base del numero dei posti rimasti invenduti a costo pieno. Se l’offerta coincide con quella della compagnia, il posto viene allora prenotato in automatico. La startup inglese si dice convinta della bontà della sua trovata per via dell’abitudine diffusa di partire senza pianificare nel dettaglio i viaggi. I numeri delle ricerche svelano come l’abitudine a rinviare il momento dell’acquisto del biglietto aereo, qualunque sia la ragione alla base di questo comportamento, sia molto comune.

Solo tra gli inglesi coinvolge un utente su quattro, ma è lecito scommettere che anche tra gli italiani (in particolari tra i giovanissimi, più flessibili, pronti e sempre con la valigia in mano) le percentuali siano pressoché simili.

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