L’obiettivo è evidentemente diversificare ed ecco che Spotify dà appuntamento al 24 aprile a New York per il lancio di un dispositivo in grado di facilitare l’ascolto della musica in streaming mentre si è alla guida. Siamo ancora nella fase delle anticipazioni tutte da confermare, ma sempre che l’intenzione sia quella di proporre un device capace di connettersi sia a Spotify via Internet e sia all’autoradio via bluetooth. Per ora è possibile fare solo riferimento alle parole “news announcement” stampate sul biglietto di invito. Occorre comunque ricordare come nei giorni scorsi erano trapelate le indiscrezioni sul possibile lancio sul mercato di smart speaker ovvero gli altoparlanti domestici su cui Apple, Amazon e Google hanno già allungato le mani.
Il debutto di Spotify in grande stile
Il tutto trapela a una settima dal debutta col botto di Spotify al New York Stock Exchange. Attraverso una quotazione diretta, che non prevede la gestione della vendita delle azioni da parte delle banche, il gruppo svedese numero uno nello streaming musicale ha iniziato gli scambi In questo modo l’azienda ha una valutazione di 29,5 miliardi di dollari. Spotify è diffuso in 60 paesi, ha 157 milioni di utenti di cui 71 milioni paganti, un catalogo musicale di 35 milioni di canzoni, due miliardi di playlist caricate. Sono i numeri della piattaforma che ha cambiato la musica facendo decollare lo streaming. Con la quotazione in Borsa punta ad arginare l’avanzata del concorrente Apple Music ma resta aperto il nodo dei compensi agli artisti e dei ricavi.
Oltre 10 anni di Spotofy (e non solo)
Il servizio è stato sviluppato a partire dal 2006 e lanciato nell’ottobre 2008 da Daniel Ek e Martin Lorentzon, prevede due tipi di utenti, gratuiti (sentono canzoni insieme alla pubblicità) e a pagamento (ascoltano musica senza interruzioni e possono accedere a una migliore qualità del suono). Di recente Spotify ha rivelato che 2 milioni di utenti free sono riusciti a rimuovere gli annunci grazie a una versione piratata e per questa ragione ha abbassato le stime degli utenti da 159 a 157 milioni. Dal 2015 al 2017 la società ha avuto un boom dei ricavi – passati da 1,9 a 4,09 miliardi – ma ha visto aumentare le perdite chiudendo lo scorso anno con un rosso di 324 milioni di euro.
Il principale concorrente è Apple Music che funziona solo a pagamento: ha 36 milioni di abbonanti e secondo previsioni del Wall Street Journal entro l’estate potrebbe diventare negli Stati Uniti il primo servizio di musica in abbonamento.