Cresce l’attenzione per i nuovi servizi Apple. L’azienda di Cupertino si appresta ad alzare il velo sulla sua strategia per il video e per l’informazione, puntando a rivoluzionare i due settori. All’appuntamento in calendario oggi 25 marzo, la multinazionale della mela morsicata dovrebbe anche offrire la prima prova concreta del suo affondo nei portafogli degli americani.
All’evento è infatti prevista la presenza di David Solomon, l’amministratore delegato di Goldman Sachs, con al quale Cupertino sta lavorando a una carta di credito. Alla ricerca di una vita dopo l’iPhone, Apple sta spingendo sui servizi, vero motore di crescita per la società. Rientra in questa strategia la Netflix delle News, ovvero la nuova versione di Apple News.
Rivoluzione Apple sulle news
Oltre a informazioni e articoli da magazine che fanno capo a Conde nast e Hearst, cosa che già fa, Cupertino amplierà la sua offerta includendo notizie dal Wall Street Journal e altri alcuni grandi quotidiani. All’appello mancano però il New York Times e il Washington Post, che avrebbero rifiutato la proposta di Apple in parte – secondo indiscrezioni – per il mancato accordo economico, in parte perché ritengono pericoloso affidare a terzi la distribuzione dei loro prodotti.
Il rischio, a loro avviso, è la perdita di controllo sui contenuti. Grandi novità, forse le maggiori, sono attese sul fronte dei video. Apple si prepara a presentare la sua nuova strategia video, inclusi alcuni show che Cupertino stessa ha finanziato.
Alternative a Netflix, Hulu e i colossi dello streaming
Una mossa con la quale, secondo alcuni osservatori, Apple dichiara guerra a Netflix e Hulu, i colossi dello streaming. Altri osservatori sono invece più cauti: Cupertino per il momento si limiterà ad aiutare terzi a vendere i loro abbonamenti di video in streaming, tenendo per sé una parte del costo della transazione. E lo farà dando più risalto e creando una vetrina per il suo nuovo servizio, nel quale offrirà anche pacchetti per alcuni canali quali Hbo.
Al di là dello scetticismo, la mossa per Apple anche se non completamente rivoluzionaria potrebbe funzionare. Lo dimostra il successo di Apple Music, arrivata sul mercato sette anni dopo Spotify ma in grado di accumulare rapidamente 50 milioni di abbonati grazie all’enorme base di clienti di Apple, circa 1,4 miliardi di utenti.
Amazon ha percorso con successo la stessa strada che Apple si appresta a intraprendere sulla tv. Facebook starebbe facendo lo stesso, preparandosi a lanciare un suo servizio di video in estate.