Tecnologie digitali, nuove formule organizzative aziendali e nuovi modelli di business: quasi il 71% delle imprese ha investito in almeno uno di questi tre ambiti della trasformazione 4.0 nel 2021, in crescita rispetto al valore medio del quinquennio 2016-2020 (68%).
Lo scorso anno, le imprese hanno chiesto competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale a 2,8 milioni di profili professionali ricercati (pari al 60,5% del totale delle entrate), abilità relative all’utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici a 2,3 milioni di posizioni (il 50,5%) e capacità di gestione di soluzioni innovative digitali a 1,7 milioni di addetti in entrata (il 36,4%).
Emerge dalle analisi dei dati dell’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzate in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne.
Lavoro, competenze digitali di base: richieste per 3 assunzioni su 5
Le difficoltà di reperimento si intensificano al crescere del grado di importanza attribuito all’eskill richiesto per lo svolgimento della professione. In particolare, per le competenze digitali di base si passa da una fatica al 34,9% nel caso di richiesta della competenza al 37,8% per il grado di importanza elevato; per le capacità matematico-informatiche il gap è anche più ampio (dal 36% al 40,3%), mentre per le competenze 4.0 l’ostacolo varia dal 37% al 40,9%.
Su scala territoriale, le maggiori difficoltà di reperimento per le capacità matematico-informatiche emergono nel Nord Est (con un dato pari al 48,4%), in particolare in Friuli-Venezia Giulia (50,0%) e Veneto (48,8 per cento). A livello provinciale, Terni (59,3%), Pordenone (54,6%) e Piacenza (54,4%) sono le province dove le imprese fanno più fatica a trovare candidati con questa competenza. Lo studio offre anche uno spaccato aggiornato dei profili professionali core dell’ICT, che nel complesso ammontano a 177 mila delle entrate programmate solamente lo scorso anno.
Difficile la ricerca per il 34,9% dei profili richiesti
Per tali mix di competenze le difficoltà di reperimento raggiungono il 40% della domanda, che nell’ambito delle professioni specialistiche si concentrano nelle figure legate all’implementazione dei processi di digitalizzazione nell’organizzazione aziendale, quali ingegneri elettrotecnici (il 77,9% delle entrate per le quali il mix di competenza è ritenuto strategico è di difficile reperimento), progettisti e amministratori di sistemi informatici (65,0%) e analisti e progettisti di software (64,2%).
Appare elevato anche il dato relativo ai medici (64,6%) e ai professori di scuola primaria (63,6%) anche per effetto della pandemia. Con riferimento invece alle professioni tecniche, il mix di competenze digitali è difficilmente reperibile anche per i tecnici programmatori (68,5%), tecnici esperti in applicazioni (62,7%), tecnici meccanici (52%) e disegnatori industriali (48,4%).