Sono tante le novità che caratterizzeranno il 2017 sul fronte delle tasse. Dalle partite Iva agli studi di settore da Imu e Tasi allo spesometro passando per l’allontanamento di Equitalia e la rottamazione delle cartelle. Ulteriori cambiamenti sono stati apportati dalla Camera al decreto fiscale, dopo l’esame delle Commissioni Bilancio e Finanze.

Voluntary più larga. Chi ha già aderito alla prima operazione facendo emergere capitali dall’estero potrà ora sfruttare la voluntary bis per mettersi in regola con capitali nascosti finora in Italia. La regola vale anche viceversa e supera il divieto assoluto di partecipare una seconda volta. Il contante in emersione sarà spalmato con quote costanti su 5 anni.

Semplificazioni fisco. Il pacchetto va dal rinnovo automatico della cedolare secca in caso di rinnovo di affitto alla cancellazione delle tasse sulle spese di viaggio e trasporto per i piccoli imprenditori fino allo stop a cartelle e richieste di documentazione fiscale nel mese di agosto.

Irpef, Irap, Ires, Imu e Tasi. Le scadenze fiscali di giugno saranno in due tranche: il pagamento di Irpef, Irap e Ires dovrà essere effettuato entro il 30 giugno mentre il pagamento di Imu e Tasi resta al 16 del mese.

Studi di settore. Al loro posto arrivano gli indici di affidabilità che attiveranno meccanismi premiali limitando i controlli.

Rottamazione delle cartelle. La definizione agevolata riguarderà anche i ruoli di quest’anno. Le rate passano da 4 a 5: il 70% del dovuto andrà pagato entro il 2017 mentre il restante 30% andrà saldato entro settembre 2018 e non più entro marzo dello stesso anno. Anche gli enti locali che non si affidano alla società, ricorrendo direttamente ad ingiunzioni fiscali anziché a vere e proprie cartelle, potranno fare ricorso alla rottamazione.

Equitalia. La trasformazione in Agenzia della Riscossione non implica la sparizione, una nuova norma quadro permette di modificare e superare l’attuale sistema nell’ottica di un nuovo modello di remunerazione dell’agente della riscossione.

Spesometro. Le comunicazioni Iva potranno essere semestrali, ma solo per il primo anno. Poi scatterà la comunicazione trimestrale.

Partita Iva in regime dei minimi. Chi eccede il regime per importi fino a 15.000 euro potrà comunque evitare di uscire dal forfait pagando un’aliquota del 27% sugli importi che superano le soglie limite della propria attività.

Multe e fatture telematiche. L’omessa, incompleta o infedele comunicazione Iva per via telematica sarà punita con una sanzione da 500 a 2.000 euro (contro la forchetta originaria tra 5.000 a 50.000 euro). In caso di errata trasmissione dei dati delle fatture la sanzione sarà di 2 euro per fattura (contro i 25 euro previsti dal testo originario), per un massimo di 1.000 euro a trimestre, contro i precedenti 25.000 euro. Possibile dimezzare le multe correggendo entro 15 giorni.

Si allarga il credito d’imposta. Il bonus da 100 euro per le imprese che sostengono spese per l’adeguamento tecnologico necessario alle comunicazioni telematiche Iva sarà esteso anche a chi opterà per la fatturazione elettronica tra privati, oggi facoltativa. Ai contribuenti che optano per lo spesometro è concesso un ulteriore credito di 50 euro per una volta.

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