A chi può interessare uno smartphone che non si collega al web? E perché acquistare un device che non consente di controllare la posta elettronica, interrogare Google sui propri dubbi, consultare i propri profili di social network e pubblicare foto e citazioni, o inviare e ricevere messaggi su WhatsApp? Entrambe queste domande hanno una risposta ben precisa. Innanzitutto, il Samsung Galaxy J2 Pro è pensato per gli anziani e gli studenti. I primi non hanno particolari esigenze e il rapporto con la Rete è un po’ meno stretto rispetto all’utenza generica. I secondi – non tutti, sia chiaro – vanno invece frenati perché il ricorso al web è spesso al limite della compulsione.
Ecco allora che contro il logorio della vita moderna, Samsung propone uno smartphone senza connessione a Internet. Per ora è acquistabile solo nel mercato di origine, la Corea del Sud, dove l’azienda è di casa, ma non è affatto da escludere che possa approdare anche in Europa, Italia inclusa. Dal punto di vista estetico sembra in tutto e per tutto un telefono smart e nulla lascia immaginare la sua diversità rispetto ai modelli che vanno per la maggiore. Porta infatti con sé un piccolo particolare: supporta chiamate, messaggi di testo, può fare foto ma non ha né traffico dati né l’accesso al Wi-Fi. Quindi niente social network, email, chat, app e ricerca online.
Schermo Super Amoled da 5 pollici con risoluzione pari a 960 x 540 pixel, Samsung Galaxy J2 Pro è mosso da un processore quad-core a 1,4 GHz, affianca da 1,5 GB di RAM e 16 GB di storage, espandibile con microSD. Dalla sua c’è una fotocamera posteriore con sensore da 8 megapixel, utile per catturare immagini e girare brevi filmati. Ad alimentarlo ci pensa una batteria è da 2.600 mAh. Va da sé che uno dei suoi punti di forza è la lunga durata proprio per via dell’assenza di funzioni dispendiose dal punto di vista energetico.
Radunare notifiche riduce lo stress
In questo contesto in cui è realmente difficile trovare una pausa dall’iper connettività e in cui il Samsung Galaxy J2 Pro si inserisce alla perfezione, il segreto per non sentirsi stressati dalle notifiche continue dello smartphone non è spegnerle del tutto, ma radunarle e farle arrivare in tre momenti durante la giornata. Lo afferma uno studio presentato a un meeting della American Psychological Association della Duke University. In media una persona riceve dalle 65 alle 80 notifiche al giorno, che possono superare la soglia di 100 nel caso dei giovanissimi. Dallo studio è nata una start up interna all’università che sta per rilasciare una app Android studiata per raggruppare le notifiche, il cui lancio dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.