Google riporta a casa Deepmind Health, divisione che si occupa di intelligenza artificiale applicata alla salute. L’obiettivo è sviluppare un assistente personale per infermieri e medici con lo scopo di aiutarli con diagnosi e terapie. Ciò che sta già facendo il team di Streams (che è dentro Deepmind) in Gran Bretagna in accordo con il Servizio sanitario nazionale. Un team che Google vuole per sé, allargando così il business a tutto il mondo. Una mossa che secondo i critici rischia però di creare un problema di privacy.
Deepmind quando iniziò a lavorare era soggetta a un vincolo: i dati non sarebbero mai stati connessi agli account e ai servizi di Google. Promessa che secondo un portavoce di Deepmind rimarrebbe valida. Ma a rischio è oggi anche la composizione del team, composto solo da esperti britannici. E domani?
E arriva il QR commestibile
L’hanno allora battezzato QR commestibile perché è stampato proprio sulla pillola o sul farmaco e può essere ingerito senza alcuna conseguenze. I vantaggi sono almeno di tre tipi. Innanzitutto la sicurezza per i pazienza ovvero la personalizzazione della cura. Quindo il contenimento dei costi e la calibrazione delle spese. Infine la certezza che la medicina sia certificata. Secondo un recente rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, un farmaco su dieci nei Paesi in via di sviluppo è un falso ovvero sono privi di effetto e non contengono principio attivo.
Secondo Natalia Genina, docente del Dipartimento di Farmacia e autore della ricerca, i cui dettagli sono stati messi nero su bianco sull’International Journal of Pharmaceuticals, questa tecnologia permette di dosare il farmaco nel modo più preciso sulla base delle esigenze personali. L’obiettivo è allora quello di produrre medicinali personalizzati con una posologia diversa in base al paziente e alle sue necessità calmierando i costi.
Dal punto di vista tecnico, il funzionamento è tale e quale al solito: è sufficiente inquadrare con lo smartphone il QR code e ricevere informazioni sul farmaco, anche oltre le indicazioni presenti nel tradizionali bugiardino cartaceo. Naturalmente non è così semplice riuscire a far passare questa tecnologia tra le fasce più anziane della popolazione, ma un primo importante passo è stato ufficialmente compiuto. Vale tra l’altro la pena ricordare come in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, è facile trovare il codice QR viene stampato sulla stessa confezione del farmaco.
Per Jukka Rantanen del dipartimento di Farmacia che ha guidato la ricerca, l’introduzione e il successo di questa nuova tecnologia di produzione relativamente semplice, attraverso stampanti automatizzate potrebbe rivoluzionare l’intero settore e modificare la catena di approvvigionamento così come appare oggi.