Al via con un anno di ritardo il progetto di Iliad in Italia e non a caso la concorrenza ha avuto il tempo di prendere le necessarie contromisure, come la proposizione di tariffe per cellulari ultraconvenienti, ma il vincolo del mantenimento del rapporto per molto tempo, fino a due anni. Il quarto operatore mobile è pronto a fare l’ingresso in Italia, in un mercato molto più competitivo di quello francese. Ebbene, domani martedì 29 maggio, l’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, ha convocato a Milano alle 10.30 una conferenza stampa per annunciare il via alle operazioni di mercato. L’appuntamento sarà visibile anche in diretta streaming su Facebook, YouTube e sul sito italiano live.iliad.it.
Le intenzioni dell’operatore sono chiare: è sufficiente leggere le parole del primo teaser Iliad ufficiale ovvero “Basta costi nascosti. Basta mensilità extra. Basta brutte sorprese in bolletta. Basta vincoli e restrizioni. Basta domande senza risposta. Basta vecchi operatori telefonici. Basta dire basta! È il momento della verità. Preparati a cambiare modo di vivere la telefonia. La #Rivoluzioneiliad sta per iniziare”.
A oggi gli abbonati ai servizi fissi e mobile di Iliad sul mercato francese hanno raggiunto la quota di 20 milioni ma i ricavi hanno messo a segno nel primo trimestre la crescita più bassa degli ultimi anni: appena lo 0,2% e il titolo ne ha subito risentito. Alla pubblicazione dei dati relativi al primo trimestre 2018 di Iliad, che hanno fatto emergere un consistente rallentamento nel ritmo di crescita di ricavi e abbonati il titolo ha perso il 20% del suo valore alla Borsa di Parigi.
Chi è Xavier Niel, numero uno di Iliad
Cinquantuno anni alla fine del prossimo agosto, Xavier Niel ha sempre giocato un ruolo da innovatore nello scenario delle tlc francesi, sin da quando, negli anni Novanta, ha lanciato la prima offerta internet d’Oltralpe senza abbonamento. Erano degli anni della nascita di Iliad, società di cui tuttora detiene oltre il 50% del capitale, anche se non direttamente. Secondo una nota dell’Autorità di controllo francese rilanciata nei giorni scorsi dalla Reuters, il 50,2% della società è controllato dalla holding HoldCo, in cui lo stesso Niel ha conferito le sue azioni. Direttamente intestato a lui è rimasto solo l’1,05%.
Nell’ottobre del 2015 Niel iniziò a comperare diritti di voto e derivati sui titoli di Telecom Italia che lo portarono in breve a detenere il 15,1% potenziale di diritti di voto nell’assemblea della telco italiana. Si parlò per settimane delle sue mosse come dell’inizio di una scalata a Telecom in concorrenza con la Vivendi del connazionale Vincent Bolloré. Il tutto durò pochi mesi: nel marzo 2016 Bolloré fece salire la sua quota in Telecom Italia al 24,9% e nel luglio 2016 Niel si liberò rapidamente di tutti i suoi titoli Telecom.