Entro il 31 dicembre Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tim devono rimborsare i clienti su quanto guadagnato per la cosiddetta fatturazione a 28 giorni. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha però annullato le multe comminate da Agcom. Sanzioni che ammontavano a 1,1 milioni di euro a testa, per un totale di 4,4 milioni. Un provvedimento che si aggiunge alle ordinanze cautelari del tribunale di Milano, che a giugno scorso ha inibito l’utilizzo delle clausole di fatturazione a 28 giorni, dichiarandolo illegittimo. Ora il Movimento consumatori si augura che le compagnie abbandonino la strada dello scontro giudiziario con consumatori, associazioni e Autorità e adempiano subito alle deliberazioni dell’Agcom, che per la prima volta aveva chiesto il rimborso obbligatorio.

L’Autorità, prima che il divieto della fatturazione a quattro settimane fosse imposto dalla legge, aveva sancito con una delibera il principio della fatturazione su base mensile. In assenza di ottemperanza da parte delle società, l’Agcom ha quindi avviato i procedimenti sanzionatori conclusi con le multe. Restano invece in piedi le misure di ripristino, cioè l’obbligo imposto agli operatori di restituire i giorni erosi agli utenti.

A intervenire è stata per prima l’Agcom, imponendo la fatturazione su base mensile per la telefonia fissa e in seguito con vere e proprie multe. Parallelamente si è mossa anche la politica, introducendo la nuova norma secondo cui la fatturazione diventa mensile per telefoni e pay-tv. Tuttavia, anche adeguandosi alla fatturazione mensile, gli operatori non hanno diminuito i prezzi. E anzi, hanno mantenuto lo stesso livello per compensare il buco dovuto alla fatturazione mensile e mantenere inalterato l’introito su base annua. Da qui sono partiti gli esposti delle associazioni dei consumatori all’Antitrust. L’Autorità osserva che se tutti aumentano insieme, la possibilità di cambiare operatore e risparmiare perde di efficacia.

Contro la delibera, gli operatori avevano presentato un ricorso, respinto dal Tar del Lazio, che aveva però sospeso i rimborsi. Per i giudici amministrazioni è corretta la fatturazione mensile delle bollette telefoniche e non quella a 28 giorni. Allo stesso tempo, aveva accolto i ricorsi presentati dagli operatori bloccando la strada del rimborso perché metterebbe a rischio la loro stabilità economica.

Articolo precedenteFattura elettronica, salta per chi possiede dati sanitari
Prossimo articoloAndroid: 13 giochi malware per smartphone e tablet rimosse dal Play Store

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento!
Il tuo nome