Si tratta di un cambiamento epocale all’HuffPost Usa: il direttore Lydia Polgreen ha deciso di chiudere la sezione dei contributi non pagati. Si tratta della piattaforma dei blog su cui il sito ha contato dalla sua nascita alimentato da semplici cittadini e da firme note che la fondatrice Arianna Huffington era riuscita a convincere all’alba del debutto del progetto editoriale. La piattaforma era un esempio del cosiddetto citizen journalism, ma adesso Polgreen sembra intenzionata a creare un sito con inchieste da giornalisti reali e non con contenuti di blogger. La decisione segna una distanza rispetto alle scelte della fondatrice. In passato gli autori della sezione sparita avevano protestato contro il mancato pagamento. Uno schema simile sarà applicato anche in Italia?

Askanews in agitazione

Askanews rischia di spegnersi. Lo denunciano oltre 130 famiglie, tra giornalisti e poligrafici, in sciopero che «subiscono il comportamento dell’azienda, controllata da Luigi Abete, che non garantisce il pagamento degli stipendi. In piena campagna elettorale, con continui allarmi sulle fake news, la nostra agenzia, che da quasi 50 anni assicura un notiziario credibile e indipendente, lancia un appello a governo, forze politiche, istituzioni e parti sociali». Cgil, Cisl e Uil chiedono che Palazzo Chigi si faccia carico della tutela dei posti.

Facebook: gli utenti stabiliscono le testate affidabili

Facebook cambia ancora e nello sforzo di contrastare il flusso di fake news si rivolge ai suoi stessi utenti e al loro giudizio per individuare le fonti di notizie da considerare più affidabili. È il ceo del social network, Mark Zuckerberg, ad annunciare l’iniziativa dando il via al test a partire dalla prossima settimana. Si tratta in sostanza di raccogliere pareri e suggerimenti sul livello di fiducia nelle diverse fonti di informazione, creando quindi una sorta di ranking delle testate per autorevolezza e sulla base di questo deciderne la diffusione. La sperimentazione partirà negli Stati Uniti per poi essere estesa a livello internazionale.

Facebook si impegna anche a formare un milione di imprese e persone in Europa entro il 2020. Ad annunciarlo è la stessa società di Marck Zuckerberg. Si tratta di un programma per aiutare le imprese europee a crescere e per fornire a un maggior numero di persone in Europa le competenze digitali necessarie per essere competitivi nel mondo del lavoro. Saranno costituiti tre nuovi community skill hub (poli di competenza per la comunità) in Italia, Spagna e Polonia. Contestualmente in Francia Facebook farà un investimento in innovazione pari a 10 milioni di euro attraverso la struttura di ricerca sull’intelligenza artificiale. I tre nuovi community hub di Facebook in Italia, Spagna e Polonia saranno gestiti in collaborazione con organizzazioni locali, offrendo formazione in digital skill, alfabetizzazione mediatica e sicurezza per i gruppi sottorappresentati.

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