Sono entrate in vigore nuove regole che hanno apportato dei cambiamenti riguardo ai movimenti bancari inviati all’Agenzia dell’Entrata, quando e come sono trasmessi e in quali situazioni.
Da una parte c’è quello della Unità di informazione finanziaria che viene allertata dalla banca nel caso in cui un suo correntista faccia un prelievo superiore a una certa soglia, in genere maggiore di 3.000 o di 10.000 euro al mese. A quel punto la Uif si mette in contatto con la procura della Repubblica competente che fa scattare le verifiche alla ricerca di eventuali attività illecite con quella somma di denaro. Dall’altra c’è l’azione dell’Agenzia delle entrate che si muove in autonomia e non ha bisogno di alcuna segnalazione da parte della filiale di banca. L’obiettivo è stanare e reprimere i reati di natura tributaria.

Le informazioni le vengono fornite in tempo reale attraverso un collegamento diretto tra i terminali degli istituti di credito italiani e una sezione dedicata dell’Anagrafe tributaria ovvero l’Anagrafe dei conti correnti o dei rapporti finanziari. La natura di questa azione è invece fiscale, il controllo dell’evasione.

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