Un bel salto in avanti di quasi un miliardo nell’arco di un anno. Il commercio elettronico in Italia sta registrando un altro periodo d’oro ed è soprattutto quello registrato dalle vendite online di prodotti alimentari e di drogheria ad aver fatto i migliori affari: +55% per arrivare a circa 2,5 miliardi di valore. La spinta è naturalmente arrivata dal prolungato periodo di lockdown che negli ultimi mesi ha spinto gli italiani a fare la spesa sulle piattaforme online della Gdo. Ad aver fornito le cifre ci ha pensato l’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

All’interno del comparto alimentare, al primo posto dei più venduti ci sono i prodotti da supermercato (854 milioni con un +85% sull’anno precedente), quelli di enogastronomia con altri 590 milioni (+63%) e il food delivery con 706 milioni (+19%).

Record di vendite online di prodotti alimentari in Italia

Come spiegato dall’Osservatorio eCommerce B2c. con lo scoppio del Covid la domanda online di prodotti alimentari è in alcuni casi decuplicata. L’effetto è una crescita significativa del Food&Grocery online. Per quanto riguarda le vendite online, i ricercatori fanno notare come sia sia registrata una impennata nei settori considerati emergenti: a registrare l’incremento maggiore, da fine febbraio a metà aprile, è infatti il pet care (+154%); seguito da cibi freschi e confezionati (+130%); prodotti per la cura della casa (+126%) e della persona (+93).

Non solo approvvigionamento alimentare per gli esseri umani e igiene per la cura personale e della casa: gli italiani comprano online anche per soddisfare le esigenze dei propri animali domestici, fedeli compagni di quarantena per milioni di persone.

Secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm, stiamo assistendo a un’evoluzione inaspettata dei modelli di consumo degli italiani. A cambiare in tempi record sono state soprattutto le modalità di spedizione e di consegna. Il Click&Collect, ovvero la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio da parte del cliente, ha registrato una crescita del +349% ed è possibile che nei prossimi mesi diventerà un’abitudine sempre più consolidata, poiché consente flessibilità, adattamento alle esigenze di mobilità e distanziamento sociale.

E ancora: un modello che ha preso piede in Italia in questi quasi due mesi di lockdown è il proximity commerce, che permette l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti che possono raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe.

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