Anche l’Italia sarebbe coinvolta nell’affare dei profili Facebook violati per indirizzare la campagna elettorale. Ha avuto anche un misterioso cliente nel mondo delle formazioni politiche Cambridge Analytica, la società di analisi dati che ha lavorato per la campagna di Donald Trump e che è finita nella bufera con l’accusa di avere utilizzato illecitamente i dati Facebook di 50 milioni di elettori americani a scopi elettorali. Dal sito della società si apprende infatti che nel 2012 Cambridge Analytica ha portato avanti un progetto di ricerca anche per conto di un partito italiano. La società non cita l’identità della formazione, limitandosi a definirla un partito che nel 2012 era in via di rinascita e che ebbe i suoi ultimi successi negli anni 80.

Utilizzati i dati degli utenti per scopi elettorali

Per questo partito non meglio identificato, Cambridge Analytica avrebbe fatto una ricerca su membri e potenziali simpatizzanti, per sviluppare una strategia di riorganizzazione. Sempre secondo la società «la struttura organizzativa flessibile e moderna derivata dalle riforme suggerite ha permesso al partito di avere una performance superiore alle aspettative iniziali in un periodo di turbolenza nella politica italiana». In molti naturalmente si staranno esercitando nel tentativo di dare un nome al partito, visto il clamore internazionale suscitato dal caso Cambridge Analytica.

Intanto Facebook sconta sul mercato il clamore sollevatosi intorno alla società britannica di analisi e consulenza che avrebbe ottenuto in violazione delle regole stabilite dalla stessa piattaforma i dati di 50 milioni di utenti. In contorni della vicenda hanno iniziato a definirsi nel fine settimana, con la pubblicazione di due inchieste da parte di Observer e New York Times, e lo stesso social network ha proceduto già sabato a sospendere i profili dell’azienda di analisi dati e di Strategic communication laboratories, il gruppo al quale fa capo. La riapertura di Wall Street ha però messo in chiaro che la questione non può dirsi risolta: il titolo Facebook, a due ore e mezza dal suono della campanella, segna infatti un calo intorno agli otto punti percentuali sul Nasdaq.

A chiedere ulteriori chiarimenti, secondo quanto riportano i media americani, sono d’altra parte diversi membri del Congresso, da James Lankford dell’Oklahoma a Jeff Flake dell’Arizona. Un coro al quale si è unita nella anche la commissaria europea Vera Jourova, che via Twitter ha parlato di una vicenda «orripilante, se confermata», sottolineando che «non vogliamo questo nella Ue». Mentre la numero uno dell’autorità britannica per la protezione dei dati, la Information Commissioner Elizabeth Denham, ha emesso una nota per confermare che è in corso una indagine complessa e di vasta portata.

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