Cominciamo subito da un dato di rilievo per inquadrare il comportamento dei risparmiatori italiani: nell’arco di dieci anni sono aumentati del 44% i soldi sui conti correnti. A rivelarlo è il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Segno di una minore propensione al consumo e una preferenza spiccata al risparmio. Di più: a fine giugno 2017 i fondi oggetto di tutela del Fitd ammontano a 862,26 miliardi di euro, in crescita di 43,54 miliardi di euro rispetto al dato di fine giugno dell’anno precedente. I depositi protetti a giugno 2017 sono risultati pari a 578,26 miliardi di euro, in aumento del 4,8% rispetto a giugno 2016, così confermando il trend di crescita dal giugno 2011. momento in cui si è verificata una diminuzione della consistenza dei depositi protetti.

In parallelo si moltiplicano i consigli per evitare di cadere nella trappola delle truffe. Ed è facile cascarci per la semplice ragione che sono sempre ben architettate. In linea di massima i tre modi sfruttati dai malintenzionati sono il carding matematico, il phishing e lo sniffing. Con il primo termine si intendo il processo con cui è clonare una carta con software in grado di riprodurre una carta uguale a quella originaria. Phishing fa riferimento alla pesca a strascico vera e proprio ovvero il tentativo di raccogliere dati personali e bancari. Gli strumenti più comunemente utilizzati sono la posta elettronica e gli sms sullo smartphone. Infine, lo sniffing è la raccolta di dati tramite strumenti usati anche nella legalità per il controllo delle comunicazioni. E allora si pone immediato di come innalzare le barriere della difesa.

Come evitare le truffe

Tutto sta nell’utilizzo responsabile della tecnologia e degli strumenti di pagamento. Poche regole da seguire sono sufficienti per operare online in modo sicuro tenendo al sicuro i propri conti correnti e dunque i risparmi personali. Per quanto riguarda l’home banking, per connettersi al sito della banca bisogna digitare direttamente l’indirizzo nella barra di navigazione e controllare che il nome del sito sia scritto correttamente. Meglio dunque non passare dai motori di ricerca e, soprattutto, non cliccare mai su link che rimandano al sito della banca se sono all’interno di messaggi di posta elettronica o di sms sospetti (ricordate la tecnica del phishing). Non farsi dunque trarre in inganno dalla presenza del logo o della intestazione del proprio istituto di credito. Nel dubbio meglio non cliccare e alzare la cornetta, come si diceva una volta.

E ancora: sul sito della banca, il consiglio è di cliccare due volte sull’icona del lucchetto nella barra di navigazione e verificare la correttezza dei dati che vengono visualizzati. Bisogna poi modificare di tanto in tanto i codici di accesso all’area riservata e controllare con regolarità le movimentazioni del conto corrente per assicurarsi che le transizioni riportate siano quelle effettuate davvero. I sistemi di notifica messi a disposizione dalla banca possono essere molto utili per verificare le operazioni.

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