Tra le novità più interessanti che il decreto Semplificazioni porta con sé c’è il cosiddetto diritto a innovare. Si tratta di una misura che consente alle imprese, alle università, ai centri di ricerca, alle start-up universitarie che vogliano avviare la sperimentazione di un loro progetto innovativo, di farlo chiedendo una semplice autorizzazione in sostituzione di tutti gli ordinari regimi amministrativi e obblighi di legge. Rientrano in questo regime i progetti di innovazione tecnologica i cui risultati attesi comportano miglioramenti della qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini.
Il processo autorizzativo coinvolge il Ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione delegato dalla Presidenza del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo economico. Al termine della sperimentazione il governo promuove le modifiche normative e regolamentari per consentire a regime lo svolgimento dell’attività.
Banda ultra larga e 5G: cosa cambia con il decreto Semplificazioni
Per agevolare il posizionamento della fibra il nuovo decreto governativo prevede l’estensione dell’utilizzo della cosiddetta microtrincea. Si tratta di una tecnica di scavo a basso impatto ambientale che non richiede il ripristino del manto stradale. In questo modo i tempi dei lavori vengono ridotti, considerando che lo scavo tradizionale richiede in media 6 mesi per il ripristino mentre la microtrincea sono necessari 45 giorni.
Sul fronte 5G i sindaci non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato. Queste novità si aggiungono alle norme sulla pubblica amministrazione con cui il governo prova a dare una spinta alla trasformazione digitale del Paese. Entro il 28 febbraio 2021 l’accesso a tutti i servizi digitali pubblici deve avvenire solo con l’identità digitale Spid o la Carta d’identità elettronica.
Entro la stessa data gli uffici pubblici devono avviare il processo di trasformazione per consentire che i servizi digitali siano fruibili dal telefono attraverso l’applicazione IO, il canale unico di accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione. I cittadini non dovranno cercare i servizi in digitale nei vari siti delle amministrazioni, ma – sulla base di quanto previsto nel decreto Semplificazioni – li troveranno a disposizione all’interno di un’unica app.