Il decreto Semplificazioni prevede disposizioni per favorire la realizzazione di un cloud nazionale per tutelare l’autonomia tecnologica del Paese, mettere in sicurezza le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, garantire la qualità e la sicurezza dei dati e dei servizi digitali. Sfruttando economie di scala in termini di concentrazione della domanda di risorse e di infrastrutture, è possibile disporre di infrastrutture affidabili e sicure.

Viene introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni centrali di migrare i loro centri elaborazione dati che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia, il cui sviluppo è promosso dalla Presidenza del Consiglio.

Cloud nazionale e nuovi obblighi

Le amministrazioni centrali possono in alternativa far migrare i loro servizi verso soluzioni cloud per la pubblica amministrazione che rispettano i principi stabiliti dall’Agid. L’obbligo è previsto per le amministrazioni locali che sono tenute a trasferire i propri servizi nella infrastruttura promossa dalla Presidenza del Consiglio o in altra infrastruttura presente sul territorio e in possesso dei requisiti di sicurezza.

In alternativa le amministrazioni locali, come quelle centrali, possono trasferire i propri servizi digitali verso soluzioni cloud per la pubblica amministrazione, nel rispetto dei requisiti fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale.

Il decreto contenente misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale introduce misure di semplificazione per la gestione, lo sviluppo e il funzionamento della piattaforma digitale nazionale dati. Attraverso questa piattaforma vengono resi interrogabili, disponibili e fruibili alla pubblica amministrazione i dati pubblici e conoscibili. L’interoperabilità e lo scambio dei dati pubblici tra amministrazioni rende più veloce e fluida l’erogazione dei servizi.

Ai cittadini e alle imprese non devono essere chieste informazioni già in possesso della pubblica amministrazione. Le norme non ampliano le informazioni a cui la pubblica amministrazione può accedere, ma semplificano la modalità di condivisione dei dati tra i diversi uffici pubblici.

La piattaforma consente di valorizzare e rendere immediatamente disponibili alle amministrazioni flussi di macro dati aggregati e anonimizzati, cioè quella parte del proprio patrimonio informativo che non è soggetto a vincoli di riservatezza personale, mettendolo a disposizione delle autorità ai fini dell’assunzione delle decisioni politiche. Per colmare il deficit di competenze professionali e tecniche, le pubbliche amministrazioni possono assumere esperti, dotati di esperienza e qualificazione professionale nello sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione digitale. In questo modo le amministrazioni vengono accompagnate e guidate nel cambiamento.

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