Le attenzioni sono adesso tutte per il nuovo sistema operativo Android 9 o Android P, ancora privo di denominazione, ma di cui si conoscono già molte caratteristiche poiché Google ha già rilasciato le prime tre developer preview con con cui prendere confidenza con le novità introdotte, i cambiamenti e i miglioramenti previsti. Il software è per ora scaricabile sulle prime due generazione di Pixel e Pixel XL. Al pari dello scorso anno, la nuova release di prova è sì liberamente scaricabile via factory image dall’apposita pagina allestita dalla società di Mountain View, ma gli iscritti al programma Android Beta possono effettuare il download via OTA (Over-the-Air) direttamente dal proprio device.

Nuovi cellulari compatibili con Android P

Tra le novità, gli iscritti al programma per sviluppatori di Google possono scaricare il software anche su Nokia 7 Plus, Vivo X21UD, Vivo X21, OnePlus 6, Xiaomi Mi MIX 2S, Sony Xperia XZ2, Essential Phone, Oppo R15 Pro. Tuttavia per l’uscita della versione definitiva o comunque per l’avvio della prime distribuzioni occorre attendere l’ultimo trimestre dell’anno. Per il rollout in grande stile, l’appuntamento è invece nei primi mesi del 2019. Con Android P gli sviluppatori hanno accesso allo stream da due o più fotocamere in contemporanea e il Neural Networks API si allarga con il supporto a nove nuove operazioni.

Ecco poi che le notifiche dalle app di messaggi possono contenere immagini e sticker, mostrare intere conversazioni con i nomi dei contatti e suggerire smart reply. Da segnalare l’implementazione di open mobile API per i pagamenti NFC (Near Field Communication). Gli sviluppatori possono quindi accedere a un sistema sicuro ed abilitare pagamenti tramite smart card. Le indiscrezioni dell’ultim’ora riferiscono che potrebbero sparire alcuni tasti di navigazione, cedendo il passo alle gesture. Di più: per rendere più gestibile la visualizzazione con il notch, Android P potrebbe spostare l’orologio dall’estremità destra a quella sinistra così da distribuire le icone su un display bipartito.

Le novità riguardano anche l’intelligenza artificiale, adesso integrata con lo smartphone e capace di migliorare l’esperienza d’uso con il device e delle applicazioni. Quale sarà la strategia di Google in riferimento alla compatibilità? Anche se rispetto al passato, la multinazionale di Mountain View sta anticipato i tempi nel presentare l’anteprima, resta da capire se intende sviluppare un sistema operativo “leggero” per permettere un’ampia diffusione, al pari di quanto sta cercando di fare con Android 8 Oreo.

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