Precisiamolo sin da subito: la developer preview del prossimo sistema operativo Android 9 P con tutto il suo carico di novità, miglioramenti e differenze rispetto ad Android 8 Orero è per ora scaricabile solo sulla doppia generazione di Google Pixel e Google Pixel XL, Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus Player e Pixel C, ma – al pari di un anno fa, agli albori di Androd Oreo – non Nexus 5 e Nexus 6. Come sempre, Google favorisce in prima battuta i suoi dispositivi e lo fa mettendo a disposizione le factory image sul sito ufficiale developer.android.com. Si tratta quindi di una procedura interamente manuale, ma senza particolari difficoltà, anche perché gli sviluppatori di Mountain View hanno fornito le istruzioni da seguire passo dopo passo.
Il suggerimento è come al solito quello di eseguire il backup completo di tutti i dati presenti nel cellulare prima di procedere con l’operazione. Essendo una versione di prova è inevitabile che sia soggetta a instabilità e porti con sé qualche imperfezione di troppo. Meglio addirittura non testare il rinnovato software sul terminale principale. In realtà, per ottenere un’anteprima della prossima major release, Google ha deciso di offrire un’alternativa ed è quella dell’iscrizione gratuita al programma Android Beta. Ci sono molti punti in comune con il Windows Insider di Microsoft con tanto di possibilità di inviare feedback sull’esperienza d’uso.
In buona sostanza, chi decide di partecipare può scaricare la developer preview di Android 9 P via OTA (Over-the-Air) direttamente dal proprio device e ricevere i successivi aggiornamenti. Sono tante le novità implementate da Google, alcune delle quali avevano già fatto la loro comparso nelle versioni beta di Android O, poi diventato Android Oreo, ma poi abbandonate strada facendo. Proprio l’intenzione di allargare il coinvolgimento nello sviluppo della versione finale del software e di contenere l’eccessiva frammentazione delle varie release di Android, come testimoniato dall’attuale lentezza della distribuzione dell’attuale major release e dei successivi update correttivi è alle base del consueto anticipo dei tempi.
Di regola e fino a tre anni fa l’azienda di Mountain View attendeva di salire sul palcoscenico del Google I/O per rivelare le prime novità delle varie versioni del sistema operativo mobile per smartphone e tablet. La tabella di marcia è adesso cambiata, ma resta immutata il problema della presenza di più versioni di sistemi operativi, almeno rispetto a quanto accade con la concorrenza dell’iOS per iPhone e iPad.