Se qualcuno nutriva qualche dubbio sull’utilizzo improprio di Spotify, basta un dato per dare certezza al fenomeno: sono 2 milioni gli utenti che ascoltano musica illegalmente. Sono tutti quelli che utilizzano versioni hackerate dell’app, sia su iPhone e iPad e sia su smartphone e tablet Android. E pur di non pagare il coso dell’abbonamento – variabile in base alla formula scelta – sono disposti a rinunciare all’ascolto delle canzoni son Spotify. Non tutti, ma buona parte di loro. A fornire il numero per inquadrare un fenomeno diffuso ovunque e in più settori è statala stessa Spotify. Alla fine dello scorso anno, Spotify aveva 157 milioni di utenti, di cui 71 milioni abbonati al servizio a pagamento.

Insomma, l’ascolto di musica gratis con il servizio Spotify sembra un diritto acquisito per una fetta consistente di utenti. E a poco sembrano servire le minacce di Spotify di cancellare gli account degli utenti che fanno riferimento a versioni hackerate della versione premium della piattaforma in streaming, con la conseguente perdita delle playlist e dei brani salvati. Eppure, pagando il giusto importo per fruire un servizio, si assegna il giusto valore e magari si ascolterà più musica e soprattutto meglio.

Spotify pronto allo sbarco a Wall Street il 3 aprile

Il tutto mentre è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per la quotazione in Borsa di Spotify, che sbarcherà a Wall Street il 3 aprile con il simbolo 4QPU. Il colosso svedese dello streaming musicale sarà quotato al New York Stock Exchange (Nyse), secondo quanto annunciato da un responsabile del gruppo durante l’Investor Day. Quello del rivale di Apple Music potrebbe essere il maggiore debutto tecnologico del 2018 e la capitalizzazione finale potrebbe arrivare fino a 23 miliardi di dollari. Dopo aver rivoluzionato le abitudini di acquisto e consumo della musica, la piattaforma nata a Stoccolma dieci anni fa e che oggi conta su 71 milioni di abbonati paganti, non si quoterà con la tradizionale Ipo, ma con la cosiddetta quotazione diretta.

Il gruppo fondato da Daniel Ek a fine 2017 contava 159 milioni di utenti attivi. In un documento depositato alla Securities and exchange commission, la commissione di Borsa Usa, il 28 febbraio scorso, Spotify ha dichiarato che nel 2017 ha generato 4,09 miliardi di euro di ricavi, in rialzo dai 2,952 miliardi del 2016 e 1,940 miliardi del 2015, ma con una perdita di 1,24 miliardi di euro, più ampia di quella da 539 milioni del 2016 e da 230 milioni del 2015. Inoltre lo scorso anno gli utenti paganti sono saliti al 44% del totale contro il 31% del 2016. La piattaforma ha nella sua offerta 35 milioni di pezzi cui gli utenti possono accedere online istantaneamente. Dopo le iniziali proteste di artisti come Taylor Swift e i Radiohead, tutti ormai accettano di finire su Spotify per verificare la loro popolarità.

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