Emaze, azienda italiana con sede a Trieste e attiva nelle soluzioni per l’information security, incorporerà Cse Cybsec, società italiana con sede a Roma e attiva nella fornitura di soluzioni per la cybersecurity. Nascerà una nuova realtà, Cybaze, tra le più importanti del settore nel nostro Paese. Il nuovo polo avrà 90 dipendenti, uffici in Italia (Milano, Udine, Trieste, Roma, Napoli e Benevento) ed estero (Bruxelles e Lugano), e un volume d’affari di circa 6 milioni di euro. L’obiettivo è di costituire entro l’anno un gruppo con circa 10 milioni di ricavi e 120 dipendenti, consolidando un settore ancora molto frammentato, con oltre 100 operatori.
Gli azionisti di Emaze (gruppo Cogein-Data Management e A2000.it) continueranno a detenere il controllo. Cybsec avrà come presidente Giulio Terzi di Sant’Agata, diplomatico e già ministro degli Esteri. Ad Marco Castaldo.
Sicurezza informatica: start-up del Leone
E sempre a proposito di sicurezza informatica, Generali lancia una nuova funzione dedicata alla Cyber Insurance e una propria start-up per soddisfare le esigenze dei clienti nel campo dei rischi informatici. La nuova funzione abbinerà offerte assicurative ad ampio spettro in ambito informatico con l’ausilio di una start-up tecnologica, GeneraliCyberSecurTech, detenuta interamente dal gruppo e creata per offrire ai propri clienti metodi innovativi di valutazione del rischio informatico.
Cyber-attacchi a raffica
Ci sarebbe l’intelligence militare russa Gru dietro un’ondata di attacchi informatici a livello globale: è l’accusa formulata da Regno Unito e Australia. Secondo il ministro degli Esteri di Londra Jeremy Hunt, il Gru sarebbe responsabile di attacchi «indiscriminati e temerari» contro istituzioni, imprese e media. Il National Cyber Security Center britannico cita attacchi contro l’agenzia mondiale antidoping, i sistemi di trasporto ucraini e le presidenziali degli Stati Uniti del 2016. Gli Stati Uniti hanno intanto incriminato sette 007 russi. Olanda e Regno Unito affermano anche di aver sventato in aprile (con tanto di espulsione di quattro diplomatici russi) un attacco nei confronti dell’Opac, l’agenzia internazionale per la proibizione delle armi chimiche con sede all’Aja.