Il tempo scorre inesorabile e a oggi non è ben chiaro perché non sia stato dato seguito a quanto deciso, mettendo in una situazione di attesa, se non di vera e propria difficoltà economica, famiglie e imprese, anche italiane. La direzione generale Concorrenza della Commissione europea sta da due anni e mezzo alzando il piede dall’acceleratore nella vicenda che riguarda la sanzione ai danni di Crédit Agricole, Hsbc e Jp Morgan Chase per aver formato un cartello allo scopo di manipolare derivati che concorrono alla formazione dei tassi di mercato in euro. Un’accusa e una condanna di grande rilievo, anche e soprattutto perché a essere coinvolte sono famiglie e imprese indebitate i cui interessi passivi erano agganciati all’Euribor ovvero il tasso dei prestiti interbancari in Europa, che rappresenta la base di tutti gli interessi applicati poi dalle banche su mutui e prestiti indicizzati alla clientela.
La conseguenza è presto detta: centinaia di ricorsi di consumatori con la richiesta di rimborsi degli interessi passivi in più versati indebitamente. Ma senza la documentazione completa c’è ben poco da fare. Di ufficiale c’è la note in cui si legge che “la Dg Comp sta cercando di risolvere questa questione al più presto, con l’obiettivo di arrivare a una rapida pubblicazione. Siete dunque invitati a controllare l’attuale sezione del sito della Dg Comp regolarmente, per restare al corrente di ulteriori sviluppi”. Troppo poco, evidentemente.