Oggi è l’ultimo giorno nel quale si potrà effettuare il versamento del saldo 2018 per l’imposta municipale (Imu) e per la tassa sui servizi indivisibili (Tasi). Sono escluse da Imu e Tasi le abitazioni principali, ad eccezione di quelle che rientrano nelle categorie catastali A1, A8, A9 che invece rimangono assoggettate alle aliquote vigenti per l’acconto di giugno. Dopo l’acconto versato il 16 giugno ora è la volta del saldo a conguaglio con le nuove aliquote stabilite dai comuni e pubblicate in un’apposita sezione del sito del Dipartimento delle Finanze. I contribuenti sono tenuti, entro oggi, a versare il saldo sia per l’imposta municipale propria sugli immobile che per il tributo locale sui servizi indivisibili quali la manutenzione stradale, la pubblica illuminazione.
Imu Tasi non sono dovute sull’abitazione principale che non sia di lusso o di pregio, quindi che non debba rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Esistono degli sconti come ad esempio per gli immobili dati in locazione a canone concordato, per gli studenti e per uso transitorio nei comuni nei quali ci sono accordi territoriali, ci sono lo sconto del 25% su Imu Tasi e quello del 50% invece lo sconto per gli immobili dati in comodato a genitori o figli. Tasi e Imu si pagano sulle seconde case sempre a prescindere dalla categoria catastale. Come si paga? Il contribuente può scegliere con il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale precompilato.
Con il saldo del 17 dicembre, secondo uno studio della Uil, il conto complessivo di Imu e Tasi sarà di 10,2 miliardi di euro (20,4 miliardi di euro il conto totale). Oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati), dovranno presentarsi domani alla cassa. Cifre alla mano, il costo medio complessivo su una seconda casa ubicata in un capoluogo di provincia sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città: il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi.
Sanzioni e multe per errori e ritardi
Cosa succede per chi paga in ritardo Imu e Tasi 2018? Quali sono le multe e le sanzioni a cui va incontro? Tutto dipende dai tempi in cui si torna sui propri passi e si versa quanto richiesto. Se lo si fa entro 14 giorni (ravvedimento sprint), la sanzione applicata è dello 0,1% al giorno del valore dell’imposta più interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale. Se ci si mette in regola tra 15 e 30 giorni (ravvedimento breve) la sanzione è fissa dell’1,5% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Anche se si sana l’inadempienza su Imu e Tasi 2018 fra 30 e 90 giorni (ravvedimento medio), la sanzione è fissa, ma dell’1,67% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale. Infine, dopo i 90 giorni ed entro i termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione (ravvedimento lungo) è prevista una sanzione fissa del 3,75% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.