Importanti conseguenze per tutti i consumatori italiani ci saranno dall’avvio del mercato libero questa estate delle bollette e nonostante manchino ancora alcuni mesi occorre essere preparati, anche perchè i cambiamenti saranno importanti e si rischia anche, paradossalmente, se si sbaglia, di pagare di più. In estrema sintesi succede che lo Stato non interviene più per calmierare i prezzi applicati dalle società fornitrice del servizio. Quest’ultime saranno quindi libere di muoversi come meglio credono. Il rischio di un aumento di costi è naturalmente dietro l’angolo, ma non è affatto detto e né scontato. Da qui l’importanza di comprendere la portata dei cambiamenti, riuscire a orientarsi e adottare le migliori strategie.
Prezzi liberi, prezzi più alti
Nel mercato tutelato periodicamente l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente propone un prezzo di riferimento a cui le aziende aderiscono secondo il principio fissato nel servizio di maggior tutela. Dal primo luglio 2019 gli operatori possono applicare il prezzo che preferiscono. In ogni caso, i consumatori possono così decidere in ogni momento di cambiare contratto o mantenere la fornitura in vigore. Con la sola differenza che vengono adesso meno le condizioni fissate dall’Autorità ovvero il cosiddetto servizio di maggior tutela, disponibile solo per le famiglie e le piccole imprese. Scegliere un nuovo contratto non comporta spese, purché l’utente non abbia già cambiato venditore nei dodici mesi precedenti.
In questo caso il distributore addebita un contributo fisso di 27 euro al venditore che potrà essere girato al cliente. Ecco allora che al momento della scelta del gestore occorre tenere conto sia dei costi fissi della materia (luce e gas), facilmente comparabili. E sia quelli accessori, in grado di incidere sul costo finale. E attenzione al tipo di tariffa – monoraria e multioraria è la prima distinzione da fare – così da calibrare la scelta sulla base del personale stile di consumo. In sintesi, prima di scegliere una nuova offerta, è bene sapere che con la bolletta della luce (e del gas) si pagano un prezzo di mercato per l’acquisto della materia prima al quale si aggiungono il costo per consegnare l’energia nelle case e misurare i consumi, gli oneri generali di sistema e le imposte.
Per aderire a una nuova offerta è sufficiente stipulare il contratto con il fornitore individuato. Spetta a lui inoltrare la richiesta di recesso e a occuparsi delle procedure necessarie per attivare la nuova fornitura. Non va fatto alcun intervento sugli impianti e sui contatori: cambia infatti solo la gestione commerciale e amministrativa della fornitura. In buona sostanza, la continuità e sicurezza del servizio è assicurata.