Anche adesso che sono trascorsi 10 anni, la crisi economico più pesante del millennio in corso sta presentando il conto. Succede perché la discesa nel baratro è stata rapida e dolorosa mentre la risalita è lenta e lancinante. E a pagare il prezzo più esoso è una generazione ben precisa: quella nata nella prima metà degli anni 80. Da una parte era troppo giovane ai tempi della deflagrazione della crisi per costruirsi una posizione stabile ovvero un avvenire di prospettive. Dall’altra si ritrova adesso vecchia per ricominciare da zero. Si trova in una pericolosa situazione intermedia dalla quale non è affatto detto che riesca a uscire. Valgono su tutte due riflessioni.
La prima è dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo cui il rischio che questa diventi la prima generazione in cui i figli stanno peggio dei padri è concreta. La seconda è di Cnn Money, per cui questa generazione potrebbe non riprendersi mai dalla grande recessione. Stanno meglio i giovani d’oggi, anche senza lavoro, perché quando il periodo di difficoltà sarà definitivamente alle spalle (tra 4-5 anni?) saranno ancora nel pieno delle forze e delle energie per cominciare o ricominciare.