Una stretta quella dell’esecutivo che potrebbe essere fatta pagare e probabilmente così sarà in tutto per tutto dai correntisti, che poi sono la maggior parte degli italiani. In attesa della versione finale, pronta comunque sul finire dell’anno, le indicazioni sono contenute nel Documento programmatico di bilancio già inviato a Bruxelles. Qui si legge che la deduzione Ires (Imposta sul reddito delle società) e Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) del 10% delle svalutazioni e delle perdite su crediti viene spostata al 2026. Tanto per capirci, c’è i gioco circa 1 miliardo di maggiori entrate per il 2019.

Nel testo del Documento programmatico di bilancio si legge anche di altri 1,2 miliardi di euro da misure fiscali sulle banche. Si resta adesso in attesa di una presa di posizione ufficiale da parte dell’Associazione bancaria italiana e, stando alle indiscrezioni che circolano anche in queste ore, non sarà per niente tenera nei confronti di questo governo.

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