A grandi passi verso il lancio sul mercato di due nuove versioni di iPad. A rivelarlo sono alcuni documenti presentati dall’azienda Eurasian Economic Commission per la proposizione di nuovi prodotti della società di Cupertino. Intendiamoci, non ci sono certezze sui tempi della messa a scaffale, ma le grandi manovre sono già iniziate. Nel documento dell’Eurasian Economic Commission si leggono solo i nomi in codice dei nuovi terminali – A1893 e A1954 – che, stando ai beninformati – dovrebbero celare due nuovi modelli della linea iPad Pro. Ed entrambi sarebbero equipaggiati con la major release iOS 11. Da scoprire tutto il resto delle caratteristiche tecniche.

Di fatto l’ultimo tablet di casa Apple risale a un anno fa ed è l’iPad (senza alcuna denominazione particolare). Esibisce un display Retina da 9,7 pollici ed è spinto dal processore A9 a 64 bit. In dote porta con sé il sensore Touch ID per il riconoscimento delle impronte digitali, una fotocamera posteriore da 8 megapixel, una videocamera FaceTime HD e una batteria che secondo l’azienda di Cupertino assicura 10 ore di autonomia. Acquistabile nella triplice colorazioni grigio siderale, oro e argento, i costi di listino sono pari a

  • iPad da 32 GB solo Wi-Fi a 409 euro
  • iPad da 128 GB solo Wi-Fi a 509 euro
  • iPad da 32 GB Wi-Fi + Cellular a 569 euro
  • iPad da 128 GB Wi-Fi + Cellular a 669 euro
  • iPad Mini 4 solo Wi-Fi a 489 euro
  • iPad Mini 4 Wi-Fi + Cellular a 639 euro

Da Soderbergh il film girato con l’iPhone

La tecnologia esasperata è arrivata anche al Festival di Berlino grazie a Steven Soderbergh. Il regista di Sesso, bugie e videotape, Traffic e dei vari Ocean’s ha presentato il suo thriller-horror Unsane, tutto girato con un iPhone. Le riprese, durate due settimane, hanno dato vita a questo film, distribuito in Europa da Fox, su una donna oggetto di stalking (Claire Foy) che si ritrova rinchiusa in un ospedale psichiatrico gestito dal suo persecutore (Joshua Leonard). Soderbergh è regista, direttore della fotografia e montatore: «Bisogna provare e osare. Non credo che la tecnologia possa risolvere i problemi, ma la connettività accelera l’idea di poterli risolvere tutti insieme».

E sull’esperienza smartphone ovvero con il terminale più famoso della soceità di Cupertino Soderbergh ha ricordato di avere sempre avuto l’intenzione di «tornare a fare un film con uno spirito da adolescente. La cinematografia sta cambiando, ci sono nuove camere e supporti molto tecnici». Inevitabile allora chiedersi perché non utilizzare il digitale? Semplice, secondo il regista: per la sorpresa ricavata dall’uso questa tecnologia, poter rifare la scena subito dopo averla girata, la duttilità del supporto e soprattutto le riprese a cinque centimetri dall’attore. Un vantaggio non da poco, che ripropone l’abitudine all’immagine telefonica, che è il nostro quotidiano.

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